Le attività sportive agonistiche comportano adattamenti cardiaci morfologici e funzionali che permettono di ottimizzare la funzione cardiaca durante l’esercizio fisico. Il principale adattamento funzionale cardiaco è rappresentato dalla bradicardia a riposo, conseguente al raggiungimento di un nuovo equilibrio della bilancia simpato-vagale. Il principale adattamento morfologico dell'apparato cardiocircolatorio all’esercizio fisico è rappresentato dall'ipertrofia miocardica, caratterizzata da un aumento della massa cardiaca che deve essere armonico e proporzionale al grado ed al tipo di attività fisica praticata. Tale ipertrofia coinvolge sia la componente miocitaria che quella vascolare per mantenere un’adeguata vascolarizzazione della massa muscolare cardiaca aumentata. La componente fibrocitaria risulta non aumentare come nelle forme di ipertrofia cardiaca patologica, evitando quindi diminuzioni della distensibilità cardiaca o incrementi dello stress parietale, che rappresentano le conseguenze negative delle forme patologiche irreversibili. Tali adattamenti variano in relazione a fattori ereditari (genotipo), età ed epoca di inizio dell’attività sportiva e tipo ed intensità dei programmi di allenamento, in quanto i modelli di allenamento [resistenza (endurance); potenza (power/strenght); misto (resistenza/potenza)] determinano differenti adattamenti morfologici e funzionali. I dati riportati in questa review permettono di individuare i parametri di studio degli adattamenti cardiaci strutturali e funzionali e di definire i limiti di normalità. Particolare attenzione deve essere riservata alla valutazione della massa, degli spessori di parete e delle dimensioni interne del ventricolo sinistro. Conoscendo i valori massimi di questi parametri morfologici è possibile differenziare il cuore d’atleta, condizione fisiologica, dalla cardiomiopatia ipertrofica e dalla cardiomiopatia dilatativa, condizioni che predispongono ad aritmie cardiache potenzialmente fatali durante l’esercizio fisico.
Traina, M., Bellavia, D., Cataldo, A., Zangla, D., Russo, G. (2009). EFFETTI DELL'ALLENAMENTO ALLE ATTIVITÀ SPORTIVE SULLA MASSA VENTRICOLARE SINISTRA. RIVISTA DELLA FACOLTÀ DI SCIENZE MOTORIE DELL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO, 2(1), 127-134.
EFFETTI DELL'ALLENAMENTO ALLE ATTIVITÀ SPORTIVE SULLA MASSA VENTRICOLARE SINISTRA
TRAINA, Marcello;CATALDO, Angelo;ZANGLA, Daniele;RUSSO, Giuseppe
2009-01-01
Abstract
Le attività sportive agonistiche comportano adattamenti cardiaci morfologici e funzionali che permettono di ottimizzare la funzione cardiaca durante l’esercizio fisico. Il principale adattamento funzionale cardiaco è rappresentato dalla bradicardia a riposo, conseguente al raggiungimento di un nuovo equilibrio della bilancia simpato-vagale. Il principale adattamento morfologico dell'apparato cardiocircolatorio all’esercizio fisico è rappresentato dall'ipertrofia miocardica, caratterizzata da un aumento della massa cardiaca che deve essere armonico e proporzionale al grado ed al tipo di attività fisica praticata. Tale ipertrofia coinvolge sia la componente miocitaria che quella vascolare per mantenere un’adeguata vascolarizzazione della massa muscolare cardiaca aumentata. La componente fibrocitaria risulta non aumentare come nelle forme di ipertrofia cardiaca patologica, evitando quindi diminuzioni della distensibilità cardiaca o incrementi dello stress parietale, che rappresentano le conseguenze negative delle forme patologiche irreversibili. Tali adattamenti variano in relazione a fattori ereditari (genotipo), età ed epoca di inizio dell’attività sportiva e tipo ed intensità dei programmi di allenamento, in quanto i modelli di allenamento [resistenza (endurance); potenza (power/strenght); misto (resistenza/potenza)] determinano differenti adattamenti morfologici e funzionali. I dati riportati in questa review permettono di individuare i parametri di studio degli adattamenti cardiaci strutturali e funzionali e di definire i limiti di normalità. Particolare attenzione deve essere riservata alla valutazione della massa, degli spessori di parete e delle dimensioni interne del ventricolo sinistro. Conoscendo i valori massimi di questi parametri morfologici è possibile differenziare il cuore d’atleta, condizione fisiologica, dalla cardiomiopatia ipertrofica e dalla cardiomiopatia dilatativa, condizioni che predispongono ad aritmie cardiache potenzialmente fatali durante l’esercizio fisico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.