MISURE DI AGGLOMERAZIONE SPAZIALE NEI SISTEMI LOCALI DEL LAVORO SICILIANI

Lo scopo del lavoro è quello di studiare i nessi di relazione che in una determinata area si instaurano tra la specializzazione produttiva, la varietà dell’ambiente economico e gli spillover di conoscenza. In modo specifico, in base alla letteratura sugli indici di concentrazione spaziale si è tentato di analizzare le caratteristiche degli “spazi agglomerati” in Sicilia. Nell’intento di individuare la presenza di vantaggi localizzativi nei 77 sistemi locali del lavoro dell’Isola, si pongono a confronto aspetti della localizzazione con quelli dello sviluppo delle attività produttive, ed in particolare con l’aspetto dell’agglomerazione delle imprese. Viene svolta una analisi quantitativa delle economie esterne di agglomerazione, distinguendo al loro interno le economie di urbanizzazione dalle economie di localizzazione. Come è noto questi processi generano degli effetti territoriali sulle dinamiche dell’occupazione. Al fine di analizzare le diverse caratteristiche della concentrazione, e con riferimento ai dati degli ultimi censimenti, sono stati considerati vari indici tra i quali, in primo luogo, i quozienti di localizzazione. Successivamente è stata svolta un’analisi dei mutamenti della specializzazione avvenuti nei periodi intercensuari. Si è cercato poi di identificare la presenza, ed eventualmente la differente tipologia, di esternalità dinamiche (MAR, o distrettuali o, infine, di tipo Jacobiano), nel tessuto produttivo siciliano, e per questo motivo sono stati considerati gli indici di varietà e di competitività, sempre a livello di sistema locale. Per misurare l’entità dell’agglomerazione territoriale il modello di riferimento è quello proposto da Ellison-Glaeser (1997) allo scopo di individuare il complesso dei fattori che condizionano in modo non casuale le scelte localizzative di un’impresa.