Nel corso degli ultimi venti anni, la ricerca scientifica si è caratterizzata per un approccio multidisciplinare, capace di ripensare le discipline di base, nella convinzione che la contaminazione possa gene- rare nuova conoscenza. In un siffatto con- testo, gli studiosi di archeologia più volte hanno messo in discussione il ruolo della propria disciplina nella società contemporanea, interrogandosi sulle possibili interazioni e sulle sinergie con scienze diverse e apparentemente ‘lontane’. Questa sfida pone non poche problematiche riguardo agli investimenti in capitale umano che sono necessari per far coesistere e sviluppare saperi diversi in modo integrato. Il riferimento è alla definizione di nuovi per- corsi formativi, al disegno di progetti di ricerca innovativi e – a valle di tutto ciò – an- che alla creazione di iniziative imprenditoriali. È nel solco di questa challenge che il presente lavoro mira a dare un contributo. Lo studio esplora le implicazioni occupazionali della formazione accademica tradizionale in archeologia e, con uno sguardo empirico, presenta, distinguendoli, i tratti salienti della professione dell’archeologo all’interno delle organizzazioni pubbliche e private e analizza i modelli di business di tre iniziative imprenditoriali nel campo dell’archeologia. Infine, tratta gli strumenti finanziari approntati dalla Commissione Europea a supporto della ricerca, per la tu- tela, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale, nonché altri strumenti innovativi per il finanziamento di iniziati- ve imprenditoriali nello stesso settore. La ricerca evidenzia che per generare valore è necessario investire sul capita- le umano attraverso lo sviluppo di competenze che possono essere in grado di sostenere lo sviluppo della conoscenza e dell’innovazione. Presupposto cruciale al raggiungimento di un tale risultato sembra essere la sinergia tra università, istituzioni, enti territoriali, musei, fondazioni, imprese e associazioni, con l’obiettivo di sostenersi reciprocamente nel perseguimento della propria mission culturale, professionale, di ricerca, tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico. In questo scenario, quali cambiamenti hanno interessato le prospettive lavorative per l’archeologo nel rapporto tra formazione e professione? Quali nuove opportunità caratterizzano la professione oggi? Quali aspetti e criticità profilano e distinguono la professione dell’archeologo nel settore pubblico e privato? Guardando a recenti esperienze e iniziative di successo intraprese da archeologi: quali elementi caratterizzano una value proposition in grado di sod- disfare i bisogni dei clienti? Quali risorse possono essere definite strategiche per elaborare una proposta di valore che trovi uno sbocco di mercato? Quali percorsi possono essere intrapresi per creare valore e trasferire la ricerca verso il mercato in un’ottica imprenditoriale? Quali sono gli strumenti finanziari a disposizione per sostenere le attività di ricerca per la tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale? Diversi sono i temi in gioco nel rap- porto tra archeologia, ricerca, formazione, professione e opportunità imprenditoriali, come diversi sono gli approcci e le competenze degli autori che hanno contribuito a questa ricerca. Il presente lavoro trova spa- zio in questo volume, nella consapevolezza della necessità di individuare nuove direzioni e prospettive multidisciplinari che – nel rispetto reciproco – possano offrire visioni per il futuro di una disciplina come l’archeologia e, al contempo, orientare le scelte e i percorsi professionali delle giovani generazioni di studiosi. Questo lavoro è strutturato nel seguente modo: dopo l’introduzione, vie- ne affrontato il rapporto tra formazione e professione alla luce delle vecchie e nuove prospettive lavorative per i giovani archeologi. In particolare, l’analisi mette a fuoco l’evoluzione del fenomeno negli ultimi venticinque anni, individuando due macro periodi – pre e post 2000 – ed evidenzia come nell’ultimo decennio si sia rafforzato il ruolo esercitato dal patrimonio culturale nel Sistema Paese. Successivamente, infatti, viene descritto l’effetto moltiplicatore del comparto culturale e creativo sul sistema economico nazionale. Muovendo oltre, l’analisi identifica gli elementi di complessità specifica che differenziano la professione dell’archeologo nel settore pubblico da quello privato. Su questa linea di indagine, si giunge al focus dello studio. È con l’obiettivo di individuare quegli elementi che caratterizzano una formula imprenditoriale efficace nel soddisfacimento dei bi- sogni del proprio mercato di riferimento, che vengono esplorate le value proposition di tre iniziative imprenditoriali. A questo fine, tre casi di studio sono stati analizzati attraverso il business model canvas, consentendo di individuare gli elementi strategici per lo sviluppo di una adeguata proposta di valore e, allo stesso tempo, di tracciare quali percorsi imprenditoriali possono es- sere intrapresi per creare valore e trasferire la ricerca verso il mercato. In questa ottica, l’ultima parte del lavoro fornisce una classificazione delle opportunità di finanziamento, pubbliche e private alle quali l’archeologo – in forma singola o associata – può attingere, in relazione agli obiettivi professionali e di ricerca o all’idea di business che intende sviluppare. Infine, riflessioni di sintesi e implicazioni della ricerca concludono il contributo.

Vincenzo Vignieri, C.P. (2018). Archeologia, quale lavoro dopo l’università? Un’analisi multidisciplinare del rapporto tra ricerca, formazione, professione e opportunità imprenditoriali. In D. Malfitana (a cura di), Archeologia Quo Vadis? Riflessioni metodologiche sul futuro della disciplina (pp. 135-174). Catania : Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Archeologia, quale lavoro dopo l’università? Un’analisi multidisciplinare del rapporto tra ricerca, formazione, professione e opportunità imprenditoriali

Vincenzo Vignieri
;
Francesco Pillitteri
2018-01-01

Abstract

Nel corso degli ultimi venti anni, la ricerca scientifica si è caratterizzata per un approccio multidisciplinare, capace di ripensare le discipline di base, nella convinzione che la contaminazione possa gene- rare nuova conoscenza. In un siffatto con- testo, gli studiosi di archeologia più volte hanno messo in discussione il ruolo della propria disciplina nella società contemporanea, interrogandosi sulle possibili interazioni e sulle sinergie con scienze diverse e apparentemente ‘lontane’. Questa sfida pone non poche problematiche riguardo agli investimenti in capitale umano che sono necessari per far coesistere e sviluppare saperi diversi in modo integrato. Il riferimento è alla definizione di nuovi per- corsi formativi, al disegno di progetti di ricerca innovativi e – a valle di tutto ciò – an- che alla creazione di iniziative imprenditoriali. È nel solco di questa challenge che il presente lavoro mira a dare un contributo. Lo studio esplora le implicazioni occupazionali della formazione accademica tradizionale in archeologia e, con uno sguardo empirico, presenta, distinguendoli, i tratti salienti della professione dell’archeologo all’interno delle organizzazioni pubbliche e private e analizza i modelli di business di tre iniziative imprenditoriali nel campo dell’archeologia. Infine, tratta gli strumenti finanziari approntati dalla Commissione Europea a supporto della ricerca, per la tu- tela, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale, nonché altri strumenti innovativi per il finanziamento di iniziati- ve imprenditoriali nello stesso settore. La ricerca evidenzia che per generare valore è necessario investire sul capita- le umano attraverso lo sviluppo di competenze che possono essere in grado di sostenere lo sviluppo della conoscenza e dell’innovazione. Presupposto cruciale al raggiungimento di un tale risultato sembra essere la sinergia tra università, istituzioni, enti territoriali, musei, fondazioni, imprese e associazioni, con l’obiettivo di sostenersi reciprocamente nel perseguimento della propria mission culturale, professionale, di ricerca, tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico. In questo scenario, quali cambiamenti hanno interessato le prospettive lavorative per l’archeologo nel rapporto tra formazione e professione? Quali nuove opportunità caratterizzano la professione oggi? Quali aspetti e criticità profilano e distinguono la professione dell’archeologo nel settore pubblico e privato? Guardando a recenti esperienze e iniziative di successo intraprese da archeologi: quali elementi caratterizzano una value proposition in grado di sod- disfare i bisogni dei clienti? Quali risorse possono essere definite strategiche per elaborare una proposta di valore che trovi uno sbocco di mercato? Quali percorsi possono essere intrapresi per creare valore e trasferire la ricerca verso il mercato in un’ottica imprenditoriale? Quali sono gli strumenti finanziari a disposizione per sostenere le attività di ricerca per la tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale? Diversi sono i temi in gioco nel rap- porto tra archeologia, ricerca, formazione, professione e opportunità imprenditoriali, come diversi sono gli approcci e le competenze degli autori che hanno contribuito a questa ricerca. Il presente lavoro trova spa- zio in questo volume, nella consapevolezza della necessità di individuare nuove direzioni e prospettive multidisciplinari che – nel rispetto reciproco – possano offrire visioni per il futuro di una disciplina come l’archeologia e, al contempo, orientare le scelte e i percorsi professionali delle giovani generazioni di studiosi. Questo lavoro è strutturato nel seguente modo: dopo l’introduzione, vie- ne affrontato il rapporto tra formazione e professione alla luce delle vecchie e nuove prospettive lavorative per i giovani archeologi. In particolare, l’analisi mette a fuoco l’evoluzione del fenomeno negli ultimi venticinque anni, individuando due macro periodi – pre e post 2000 – ed evidenzia come nell’ultimo decennio si sia rafforzato il ruolo esercitato dal patrimonio culturale nel Sistema Paese. Successivamente, infatti, viene descritto l’effetto moltiplicatore del comparto culturale e creativo sul sistema economico nazionale. Muovendo oltre, l’analisi identifica gli elementi di complessità specifica che differenziano la professione dell’archeologo nel settore pubblico da quello privato. Su questa linea di indagine, si giunge al focus dello studio. È con l’obiettivo di individuare quegli elementi che caratterizzano una formula imprenditoriale efficace nel soddisfacimento dei bi- sogni del proprio mercato di riferimento, che vengono esplorate le value proposition di tre iniziative imprenditoriali. A questo fine, tre casi di studio sono stati analizzati attraverso il business model canvas, consentendo di individuare gli elementi strategici per lo sviluppo di una adeguata proposta di valore e, allo stesso tempo, di tracciare quali percorsi imprenditoriali possono es- sere intrapresi per creare valore e trasferire la ricerca verso il mercato. In questa ottica, l’ultima parte del lavoro fornisce una classificazione delle opportunità di finanziamento, pubbliche e private alle quali l’archeologo – in forma singola o associata – può attingere, in relazione agli obiettivi professionali e di ricerca o all’idea di business che intende sviluppare. Infine, riflessioni di sintesi e implicazioni della ricerca concludono il contributo.
2018
Settore SECS-P/07 - Economia Aziendale
Vincenzo Vignieri, C.P. (2018). Archeologia, quale lavoro dopo l’università? Un’analisi multidisciplinare del rapporto tra ricerca, formazione, professione e opportunità imprenditoriali. In D. Malfitana (a cura di), Archeologia Quo Vadis? Riflessioni metodologiche sul futuro della disciplina (pp. 135-174). Catania : Consiglio Nazionale delle Ricerche.
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