Nel cinema postmoderno si vanno sempre più diffondendo modi di produzione tendenti a cancellare il set reale a favore di quello sintetico. Attraverso l'uso diffuso di sofisticati sistemi di Motion Capture abbinati a set virtuali e a operazioni di stratificazione dell’immagine che si avvalgono di processi di compositing si sta sempre più configurando un’estetica cinematografica “neofigurativa” che attinge al linguaggio dei fumetti. In questo contesto rinnovato le operazioni di “montaggio” non riguardano soltanto la costruzione temporale del film ma anche l'organizzazione spaziale all'interno di un singolo fotogramma. Si tratta di operazioni che esaltano sia la centralità della tecnica compositiva dell’intarsio come elemento di significazione non secondario e che esaltano la funzione estetica del corpo attoriale inteso come grafema (perimetrazione che si inscrive in uno spazio che recupera le cromie accese del Pop) sia le possibilità sincroniche di lettura da parte dello spettatore a causa del continuo debordamento delle cornici spaziali alle quali spesso si ricorre.
SCHEMBRI, G. (2009). Stratifications, Graphems and Synchronies in (Neo-figurative) Cinema: From Greenaway’s The Tulse Luper Suitcases to Miller and Rodriguez’ Sin City. In L. Quaresima, L.E. Sangalli, Zecca F (a cura di) (a cura di), Cinema e fumetto. Cinema and Comics (pp. 659-668). Udine : Forum.
Stratifications, Graphems and Synchronies in (Neo-figurative) Cinema: From Greenaway’s The Tulse Luper Suitcases to Miller and Rodriguez’ Sin City
SCHEMBRI, Gennaro
2009-01-01
Abstract
Nel cinema postmoderno si vanno sempre più diffondendo modi di produzione tendenti a cancellare il set reale a favore di quello sintetico. Attraverso l'uso diffuso di sofisticati sistemi di Motion Capture abbinati a set virtuali e a operazioni di stratificazione dell’immagine che si avvalgono di processi di compositing si sta sempre più configurando un’estetica cinematografica “neofigurativa” che attinge al linguaggio dei fumetti. In questo contesto rinnovato le operazioni di “montaggio” non riguardano soltanto la costruzione temporale del film ma anche l'organizzazione spaziale all'interno di un singolo fotogramma. Si tratta di operazioni che esaltano sia la centralità della tecnica compositiva dell’intarsio come elemento di significazione non secondario e che esaltano la funzione estetica del corpo attoriale inteso come grafema (perimetrazione che si inscrive in uno spazio che recupera le cromie accese del Pop) sia le possibilità sincroniche di lettura da parte dello spettatore a causa del continuo debordamento delle cornici spaziali alle quali spesso si ricorre.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.