Una collana che, quale quella che curo, raccoglie studi dedicati alla comparazione giuridica come metodo di ricerca e via che guida alla conoscenza di sistemi, ordinamenti, leggi, orientamenti dottrinari e giurisprudenziali riferibili a Paesi diversi, non può ignorare i nessi che sussistono e vengono con forza reclamati da esperti e da comuni cittadini tra la trattazione scientifica dei temi scelti e la vita che scorre toccando i destini individuali, che a loro volta si convertono in problemi, in drammi, in crocevia sociali. Il libro che viene pubblicato nella Collana, con maestria ed autentico trasporto anche umano presentato da Michele Graziadei, rappresenta un, fino ad oggi inedito, punto di collegamento tra contributo giuridico e dimensione, complessa, contraddittoria, drammatica e talvolta disperata, della Persona, colta nei momenti della sua esistenza inattesi, temuti, maggiormente reclamanti solidarietà, vicinanza, certezze. Momenti nei quali il puro dato proveniente dal diritto, anche quello frutto delle applicazioni pratiche, può spesso apparire inconsistente – come saggiamente nelle sue pagine ci ricorda Giuseppe Giaimo – ed anche deludere le aspettative della Persona, consegnandoLe l’impressione della solitudine e dell’altrui indifferenza. In questo drammatico tratto esistenziale, non sempre colmabile con rassicuranti risposte del diritto, se non addirittura osteggiato da esso, si colloca “La volontà e il corpo”, allo scopo di descrivere, orientare, incanalare verso approdi umanizzanti i problemi, numerosi ed imponderabili, che il cedimento fisico e biologico determina. A questi problemi, anche strazianti per chi soffre e per chi empaticamente vede soffrire, l’Autore cerca di opporre una costruzione concettuale ed ideologica, non solo tecnica, fondata attraverso il riconosciuto valore dell’esperienza comparatistica, rivolta alla promozione della volontà umana, massimo valore distintivo della Persona nella sua essenziale fase autodeterminativa, quale selettrice immancabile in ogni contesto nel quale il dibattito tra la vita esistente, quella nascitura, quella inesorabilmente declinante potrebbe trovarsi schiacciato tra Nomos, Ethos, Pathos, Thanatos. Per questa opera, frutto di sensibilità personale e sapiente governo della ricerca comparatistica, la Collana ed il suo Curatore hanno più ragioni per essere orgogliosamente grati a Chi l’ha concepita.
Serio, M. (2019). Presentazione del Curatore della Collana a "La volontà e il corpo" di Giuseppe Giaimo. In LA VOLONTÀ E IL CORPO. Torino : Giappichelli.
Presentazione del Curatore della Collana a "La volontà e il corpo" di Giuseppe Giaimo
Serio, M.
2019-01-01
Abstract
Una collana che, quale quella che curo, raccoglie studi dedicati alla comparazione giuridica come metodo di ricerca e via che guida alla conoscenza di sistemi, ordinamenti, leggi, orientamenti dottrinari e giurisprudenziali riferibili a Paesi diversi, non può ignorare i nessi che sussistono e vengono con forza reclamati da esperti e da comuni cittadini tra la trattazione scientifica dei temi scelti e la vita che scorre toccando i destini individuali, che a loro volta si convertono in problemi, in drammi, in crocevia sociali. Il libro che viene pubblicato nella Collana, con maestria ed autentico trasporto anche umano presentato da Michele Graziadei, rappresenta un, fino ad oggi inedito, punto di collegamento tra contributo giuridico e dimensione, complessa, contraddittoria, drammatica e talvolta disperata, della Persona, colta nei momenti della sua esistenza inattesi, temuti, maggiormente reclamanti solidarietà, vicinanza, certezze. Momenti nei quali il puro dato proveniente dal diritto, anche quello frutto delle applicazioni pratiche, può spesso apparire inconsistente – come saggiamente nelle sue pagine ci ricorda Giuseppe Giaimo – ed anche deludere le aspettative della Persona, consegnandoLe l’impressione della solitudine e dell’altrui indifferenza. In questo drammatico tratto esistenziale, non sempre colmabile con rassicuranti risposte del diritto, se non addirittura osteggiato da esso, si colloca “La volontà e il corpo”, allo scopo di descrivere, orientare, incanalare verso approdi umanizzanti i problemi, numerosi ed imponderabili, che il cedimento fisico e biologico determina. A questi problemi, anche strazianti per chi soffre e per chi empaticamente vede soffrire, l’Autore cerca di opporre una costruzione concettuale ed ideologica, non solo tecnica, fondata attraverso il riconosciuto valore dell’esperienza comparatistica, rivolta alla promozione della volontà umana, massimo valore distintivo della Persona nella sua essenziale fase autodeterminativa, quale selettrice immancabile in ogni contesto nel quale il dibattito tra la vita esistente, quella nascitura, quella inesorabilmente declinante potrebbe trovarsi schiacciato tra Nomos, Ethos, Pathos, Thanatos. Per questa opera, frutto di sensibilità personale e sapiente governo della ricerca comparatistica, la Collana ed il suo Curatore hanno più ragioni per essere orgogliosamente grati a Chi l’ha concepita.File | Dimensione | Formato | |
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