Salvatore Gravanti. Un protagonista dell’architettura del XIX secolo nella “provincia” siciliana

Starting from the nineteenth century, significant changes were made to the cities, and the directions of development for the transformations of the following century were defined. In the most important cities the modernization plans also correspond to the proposition of ideal and romantic values that are implemented with the construction of public buildings and infrastructures, sometimes through interventions of spatial and formal reconfiguration, other times with new constructions. The architectural language assumes an important ideological role that is often in continuity with the past, the classical one or the medieval one. Even in the architectural production considered minor and provincial, it is possible to discover territories permeated by the schools of thought developed in the same years in Europe and in the most important centers. Through the activity and production of Salvatore Gravanti (1785-1867), a not well-known figure in the Sicilian architectural scene of the first half of the nineteenth century, active in Sciacca and Agrigento, the linguistic variables of the revival culture are highlighted, above all of neo-gothic origin, which presents references both to the Sicilian historical architecture and to the forms of the international Gothic. The essay offers a reading of Gravanti's work in the cultural context of the time and in relation to the events and transformations of the cities in which he operated.

A partire dall’Ottocento si avviano significative modificazioni delle città e si delineano le direttrici dello sviluppo per le trasformazioni del secolo successivo. Nei centri di una certa rilevanza, i piani di ammodernamento corrispondono anche alla proposizione di valori ideali e romantici che si attualizzano con la realizzazione di edifici e infrastrutture pubbliche, a volte attraverso interventi di riconfigurazione spaziale e formale, altre volte con nuove costruzioni. Il linguaggio architettonico assume un importante ruolo ideologico che è spesso in continuità con il passato, quello classico o quello medievale e, anche nella produzione architettonica ritenuta minore e provinciale, si scoprono territori permeati dalle correnti di pensiero sviluppate negli stessi anni in Europa e nei più importanti centri. Attraverso l’attività e la produzione di Salvatore Gravanti (1785-1867), figura non molto conosciuta della scena architettonica siciliana della prima metà dell’Ottocento, attivo a Sciacca e Agrigento, si mettono in risalto le variabili linguistiche della cultura del revival, soprattutto di matrice neogotica, che presenta riferimenti sia all’architettura storica siciliana che alle forme del gotico internazionale. Il saggio propone una lettura dei lavori di Gravanti nel contesto culturale del tempo e in rapporto agli avvenimenti e alle trasformazioni delle città in cui ha operato.