In questo intervento descriverò alcune caratteristiche della relazione tra spettatore ed esperienza artistica dal punto di vista dei meccanismi della comprensione dell’opera d’arte, con una specifico riferimento alle arti performative. Svilupperò questo contributo attraverso un confronto tra la comprensione di un enunciato e la comprensione di un’opera d’arte, utilizzando come modello le nozioni di regole e gioco linguistico elaborate da Wittgenstein. Secondo questo modello, la comprensione è parafrasabile come riconoscimento di un pattern che regola le interazioni in gioco. Mostrerò come in alcuni domini artistici la comprensione poggi sul riconoscimento di un insieme di regole che consentono allo spettatore di ricondurre gli eventi dell’opera d’arte a quelli di situazioni più familiari. Chiarirò questa ipotesi attraverso esempi tratti da arti performative (Erdem Gunduz, the stianding man), teatro (Samuel Beckett) cinema (Michelangelo Antonioni) mostrando come la tensione continua tra riconoscimento e dissonanza realizzata attraverso una controllata violazione delle regole crei le condizioni per l’esperienza di senso peculiare appunto all’opera d’arte.

Carapezza M (2018). A che gioco giochiamo? Il gioco linguistico della comprensione e le arti performative. In C. Agnello, R. Caldarone, A. Cicatello, A.M. Lupo (a cura di), Il campo della metafisica. Studi in onore di Giuseppe Nicolaci (pp. 133-144). Palermo : Palermo University Press.

A che gioco giochiamo? Il gioco linguistico della comprensione e le arti performative

Carapezza M
2018-01-01

Abstract

In questo intervento descriverò alcune caratteristiche della relazione tra spettatore ed esperienza artistica dal punto di vista dei meccanismi della comprensione dell’opera d’arte, con una specifico riferimento alle arti performative. Svilupperò questo contributo attraverso un confronto tra la comprensione di un enunciato e la comprensione di un’opera d’arte, utilizzando come modello le nozioni di regole e gioco linguistico elaborate da Wittgenstein. Secondo questo modello, la comprensione è parafrasabile come riconoscimento di un pattern che regola le interazioni in gioco. Mostrerò come in alcuni domini artistici la comprensione poggi sul riconoscimento di un insieme di regole che consentono allo spettatore di ricondurre gli eventi dell’opera d’arte a quelli di situazioni più familiari. Chiarirò questa ipotesi attraverso esempi tratti da arti performative (Erdem Gunduz, the stianding man), teatro (Samuel Beckett) cinema (Michelangelo Antonioni) mostrando come la tensione continua tra riconoscimento e dissonanza realizzata attraverso una controllata violazione delle regole crei le condizioni per l’esperienza di senso peculiare appunto all’opera d’arte.
2018
Carapezza M (2018). A che gioco giochiamo? Il gioco linguistico della comprensione e le arti performative. In C. Agnello, R. Caldarone, A. Cicatello, A.M. Lupo (a cura di), Il campo della metafisica. Studi in onore di Giuseppe Nicolaci (pp. 133-144). Palermo : Palermo University Press.
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