I mostri che popolano le pagine di due voluminosi trattati tardo cinquecenteschi, "Il serraglio de gli stupori del mondo" di Tomaso Garzoni (1613) e la "Monstorum Historia cum paralipomenis historiae ommium animalium" di Ulisse Aldrovandi (1642), sono tanti e vari, arrivano dal mondo animale, vegetale e cosmico, sono descritti con grande attenzione, la loro origine ed esistenza sono oggetto di causidiche discussioni, la loro veridicità storica è indagata e registrata in modo pseudorigoroso, ma hanno irrimediabilmente perduto il fascino del fantastico e dell’inverosimile che li aveva accompagnati per secoli. Bisognerà sconfinare nell’ambito della produzione fiabesca e rileggere una famosa raccolta napoletana di fiabe, "Lo cunto de li cunti" di Giambattista Basile, che cronologicamente si situa tra la pubblicazione dei trattati (1632-1636), per ritrovare negli orchi, le streghe e i draghi che la popolano, l’immutato incanto dello straordinario, dello strano, dello spaventoso.
DI VENUTA M (2004). Trattati di mostri e fiabe di orchi. In AA. VV. (a cura di), Fabelwesen, mostri e portenti nell'immaginario occidentale: Medioevo germanico e altro (pp. 135-156). TORINO : Edizioni dell'Orso.
Trattati di mostri e fiabe di orchi
DI VENUTA, Maria
2004-01-01
Abstract
I mostri che popolano le pagine di due voluminosi trattati tardo cinquecenteschi, "Il serraglio de gli stupori del mondo" di Tomaso Garzoni (1613) e la "Monstorum Historia cum paralipomenis historiae ommium animalium" di Ulisse Aldrovandi (1642), sono tanti e vari, arrivano dal mondo animale, vegetale e cosmico, sono descritti con grande attenzione, la loro origine ed esistenza sono oggetto di causidiche discussioni, la loro veridicità storica è indagata e registrata in modo pseudorigoroso, ma hanno irrimediabilmente perduto il fascino del fantastico e dell’inverosimile che li aveva accompagnati per secoli. Bisognerà sconfinare nell’ambito della produzione fiabesca e rileggere una famosa raccolta napoletana di fiabe, "Lo cunto de li cunti" di Giambattista Basile, che cronologicamente si situa tra la pubblicazione dei trattati (1632-1636), per ritrovare negli orchi, le streghe e i draghi che la popolano, l’immutato incanto dello straordinario, dello strano, dello spaventoso.File | Dimensione | Formato | |
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