Il Mediterraneo è diventato sempre più un simbolo delle migrazioni; un confine allo stesso tempo fragile e invalicabile L’appiattimento del nesso tra confini e migrazioni, da una parte, ha impedito di mettere in primo piano la complessità dello spazio di frontiera mediterraneo; dall’altra, l’inasprimento del regime di controllo della mobilità nell’UE ha avuto forti ripercussioni sull’articolazione del discorso relativo alle frontiere e al loro attraversamento. La sessione è articolata in tre panel: Ripensare il Mediterraneo come borderscape; Il Mediterraneo come frontiera delocalizzata: esternalizzazione e internalizzazione della gestione delle migrazioni; E l’Europa disumanizzò se stessa. Appello alle geografie mediterranee militanti.
GIULIA DE SPUCHES, C.B. (2019). Introduzione a Il Mediterraneo, per una geografia critica della frontiera. In Salvatori F. (a cura di), L’apporto della Geografia tra rivoluzioni e riforme (pp. 1359-1363). Roma : A.GE.I..
Introduzione a Il Mediterraneo, per una geografia critica della frontiera
GIULIA DE SPUCHES
;PAOLO CUTTITTA
;VINCENZO GUARRASI
2019-01-01
Abstract
Il Mediterraneo è diventato sempre più un simbolo delle migrazioni; un confine allo stesso tempo fragile e invalicabile L’appiattimento del nesso tra confini e migrazioni, da una parte, ha impedito di mettere in primo piano la complessità dello spazio di frontiera mediterraneo; dall’altra, l’inasprimento del regime di controllo della mobilità nell’UE ha avuto forti ripercussioni sull’articolazione del discorso relativo alle frontiere e al loro attraversamento. La sessione è articolata in tre panel: Ripensare il Mediterraneo come borderscape; Il Mediterraneo come frontiera delocalizzata: esternalizzazione e internalizzazione della gestione delle migrazioni; E l’Europa disumanizzò se stessa. Appello alle geografie mediterranee militanti.File | Dimensione | Formato | |
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