Il saggio analizza il lavoro fotografico di Michele Di Donato “Metapolis” realizzato nei centri di Tratalias, Murano e Burano. L’analisi mette in evidenza la prospettiva antropologica adottata dall’artista. “Metapolis”, infatti, si presenta come un particolare racconto sulla solitudine dell’uomo contemporaneo attraverso una visione dello spazio urbano metafisico dove la quiete, la solitudine, l’indeterminatezza, l’assenza, sono condizioni che, in particolari momenti, magnetizzano certi luoghi investendoli di un senso altro e incomprensibile, di una figurazione misteriosa e onirica.
Di Maggio, F. (2018). METAPOLIS. La stasi della presenza nelle solitudini dello spazio. In METAPOLIS. La stasi della presenza nelle solitudini dello spazio. Viterbo : PressUP.
METAPOLIS. La stasi della presenza nelle solitudini dello spazio
Di Maggio, F.
2018-01-01
Abstract
Il saggio analizza il lavoro fotografico di Michele Di Donato “Metapolis” realizzato nei centri di Tratalias, Murano e Burano. L’analisi mette in evidenza la prospettiva antropologica adottata dall’artista. “Metapolis”, infatti, si presenta come un particolare racconto sulla solitudine dell’uomo contemporaneo attraverso una visione dello spazio urbano metafisico dove la quiete, la solitudine, l’indeterminatezza, l’assenza, sono condizioni che, in particolari momenti, magnetizzano certi luoghi investendoli di un senso altro e incomprensibile, di una figurazione misteriosa e onirica.File | Dimensione | Formato | |
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