Nella sfida a riconquistare la dimensione culturale dello sviluppo, la Sicilia si propone come un laboratorio vivente, un acceleratore in grado di amplificare gli effetti di un esperimento culturale e sociale per ricomporre il conflitto tra la trasmissione dell’eredità, una società dinamica e un ambiente a misura d'uomo, tra l'onere della conservazione e l'impegno della valorizzazione. Il patrimonio culturale e paesaggistico e i suoi contesti chiedono nuove politiche culturali ma anche urbanistiche, nuovi modi di abitare, di muoversi e di produrre. Nella transizione culturale che dobbiamo attraversare con decisione deve mutare anche la rilevanza sociale ed economica del patrimonio culturale connettendo le politiche culturali con le politiche di sviluppo umano. Dobbiamo generare un vero e proprio "dividendo culturale" delle politiche di conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico, architettonico, storico-artistico e paesaggistico: una nuova moneta di scambio nell'economia della transizione culturale, ed uno strumento di equità culturale capace di entrare autorevolmente nel mercato della negoziazione degli interessi, ridefinendo priorità e traiettorie di sviluppo, agendo sul dominio degli interessi collettivi e nel campo dei beni comuni.
Carta, M. (2016). Un nuovo dividendo culturale per le politiche di sviluppo del Mediterraneo. ECONOMIA DELLA CULTURA, 1(1), 57-62.
Un nuovo dividendo culturale per le politiche di sviluppo del Mediterraneo
Carta, Maurizio
2016-01-01
Abstract
Nella sfida a riconquistare la dimensione culturale dello sviluppo, la Sicilia si propone come un laboratorio vivente, un acceleratore in grado di amplificare gli effetti di un esperimento culturale e sociale per ricomporre il conflitto tra la trasmissione dell’eredità, una società dinamica e un ambiente a misura d'uomo, tra l'onere della conservazione e l'impegno della valorizzazione. Il patrimonio culturale e paesaggistico e i suoi contesti chiedono nuove politiche culturali ma anche urbanistiche, nuovi modi di abitare, di muoversi e di produrre. Nella transizione culturale che dobbiamo attraversare con decisione deve mutare anche la rilevanza sociale ed economica del patrimonio culturale connettendo le politiche culturali con le politiche di sviluppo umano. Dobbiamo generare un vero e proprio "dividendo culturale" delle politiche di conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico, architettonico, storico-artistico e paesaggistico: una nuova moneta di scambio nell'economia della transizione culturale, ed uno strumento di equità culturale capace di entrare autorevolmente nel mercato della negoziazione degli interessi, ridefinendo priorità e traiettorie di sviluppo, agendo sul dominio degli interessi collettivi e nel campo dei beni comuni.File | Dimensione | Formato | |
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