Juan Carlos De Martin nel suo libro-denuncia sull’Università futura si interroga su quale debba essere il ruolo dell’Università nella società contemporanea. La risposta risiede nella necessità di recuperare la responsabilità morale dei professori: «il professore non solo è libero di professare, ma in un certo senso è anche tenuto a professare, cioè a rendere pubblico il suo pensiero, fosse anche con il pubblico dei suoi studenti. Il professore ha un rapporto privilegiato con la parresia, cioè dire la propria opinione con le parole più dirette possibili, in genere a qualcuno che detiene il potere, anche se il farlo comporta dei rischi». La considero una risposta che ci impegna eticamente. Per sensibilità e competenze personali sono convinto che nella società della conoscenza in cui le città assumono sempre più il ruolo di motori per creare lavoro che attragga e mantenga i giovani, siano le Università a dover svolgere un ruolo chiave nella costituzione di comunità creative ed innovative dove formazione e ricerca collaborino con le istituzioni, le imprese e la cittadinanza attiva creando occasioni di sviluppo sostenibile e sincronizzando il ritmo vitale dei campus con quello delle città, il battito della ricerca con quello della comunità.
CARTA MAURIZIO (2018). La ricerca scientifica come agente di futuro. In L. Caudo, D. De Leo (a cura di), Urbanistica e azione pubblica (pp. 191-202). Roma : Donzelli.
La ricerca scientifica come agente di futuro
CARTA MAURIZIO
2018-01-01
Abstract
Juan Carlos De Martin nel suo libro-denuncia sull’Università futura si interroga su quale debba essere il ruolo dell’Università nella società contemporanea. La risposta risiede nella necessità di recuperare la responsabilità morale dei professori: «il professore non solo è libero di professare, ma in un certo senso è anche tenuto a professare, cioè a rendere pubblico il suo pensiero, fosse anche con il pubblico dei suoi studenti. Il professore ha un rapporto privilegiato con la parresia, cioè dire la propria opinione con le parole più dirette possibili, in genere a qualcuno che detiene il potere, anche se il farlo comporta dei rischi». La considero una risposta che ci impegna eticamente. Per sensibilità e competenze personali sono convinto che nella società della conoscenza in cui le città assumono sempre più il ruolo di motori per creare lavoro che attragga e mantenga i giovani, siano le Università a dover svolgere un ruolo chiave nella costituzione di comunità creative ed innovative dove formazione e ricerca collaborino con le istituzioni, le imprese e la cittadinanza attiva creando occasioni di sviluppo sostenibile e sincronizzando il ritmo vitale dei campus con quello delle città, il battito della ricerca con quello della comunità.File | Dimensione | Formato | |
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