Fra tradizione e modernità, ma nel solco della nuova via tracciata dal revival del dialetto nella canzone degli ultimi decenni, si muovono oggi anche molti artisti madoniti che permettono di disegnare una mappa che vede protagonisti diversi centri come Polizzi Generosa, Isnello, Gratteri,Petralia Sottana, Gangi. La canzone dialettale madonita sembra usare il dialetto con valore esclusivamente lirico-espressivo, con esperienze che richiamano quelle del “cantautorato” e con sporadiche o nulle presenze di artisti orientati alla “canzone di protesta” connessa ai generi rap e/o raeggae. Sul piano linguistico,le espreienze musicali possono essere distinte, come il resto delle produzioni siciliane, in soluzioni che ripropongono fedelmente il dialetto parlato nella comunità di riferimento di ciascun gruppo o artista e soluzioni che guardano invece a un dialetto “normalizzato”, coinizzante, depurato cioè dai tratti più marcatamente locali in vista della ricerca di una lingua più vicina a quelle della tradizione letteraria (poesia dialettale siciliana). Sulle Madonie prevale, in effetti, il primo approccio: gli artisti locali manifestano un alto grado di “lealtà linguistica” nei confronti della propria parlata d’origine. Tra le esperienze madonite degli anni Settanta, spicca quella de I cavernicoli che possono farsi rientrare nel filone comico, come terzo possibile filone della canzone dialettale d’autore, o come “subdeclinazione” del filone lirico-espressivo. La comicità “teatrale” delle canzoni de I Cavernicoli resta pressoché unica nel panorama musicale della nostra regione. Ciò per due ragioni: da un lato per la“sfasatura” cronologica (siamo agli inizi degli anni Settanta, lontani dal periodo di affermazione degli altri autori “comici” e lontani, soprattutto, dall’era dello sdoganamento del dialetto), dall’altro per la capacità di “intellettualizzare” e “culturalizzare” un certo materiale musicale/testuale che si fa base per una rielaborazione intelligente in grado di dare luogo a risultati ben più significativi della semplice “parodia” o del puro e banale gioco disfemico.

Roberto Sottile (2018). Il dialetto nelle canzoni di autori madoniti tra funzione lirico-espressiva e funzione ludica. In G. Marino, R. Termotto (a cura di), Arte e storia delle Madonie. Studi per Nico Marino (pp. 89-98). Cefalù : Associazione Culturale "Nico Marino".

Il dialetto nelle canzoni di autori madoniti tra funzione lirico-espressiva e funzione ludica

Roberto Sottile
2018-01-01

Abstract

Fra tradizione e modernità, ma nel solco della nuova via tracciata dal revival del dialetto nella canzone degli ultimi decenni, si muovono oggi anche molti artisti madoniti che permettono di disegnare una mappa che vede protagonisti diversi centri come Polizzi Generosa, Isnello, Gratteri,Petralia Sottana, Gangi. La canzone dialettale madonita sembra usare il dialetto con valore esclusivamente lirico-espressivo, con esperienze che richiamano quelle del “cantautorato” e con sporadiche o nulle presenze di artisti orientati alla “canzone di protesta” connessa ai generi rap e/o raeggae. Sul piano linguistico,le espreienze musicali possono essere distinte, come il resto delle produzioni siciliane, in soluzioni che ripropongono fedelmente il dialetto parlato nella comunità di riferimento di ciascun gruppo o artista e soluzioni che guardano invece a un dialetto “normalizzato”, coinizzante, depurato cioè dai tratti più marcatamente locali in vista della ricerca di una lingua più vicina a quelle della tradizione letteraria (poesia dialettale siciliana). Sulle Madonie prevale, in effetti, il primo approccio: gli artisti locali manifestano un alto grado di “lealtà linguistica” nei confronti della propria parlata d’origine. Tra le esperienze madonite degli anni Settanta, spicca quella de I cavernicoli che possono farsi rientrare nel filone comico, come terzo possibile filone della canzone dialettale d’autore, o come “subdeclinazione” del filone lirico-espressivo. La comicità “teatrale” delle canzoni de I Cavernicoli resta pressoché unica nel panorama musicale della nostra regione. Ciò per due ragioni: da un lato per la“sfasatura” cronologica (siamo agli inizi degli anni Settanta, lontani dal periodo di affermazione degli altri autori “comici” e lontani, soprattutto, dall’era dello sdoganamento del dialetto), dall’altro per la capacità di “intellettualizzare” e “culturalizzare” un certo materiale musicale/testuale che si fa base per una rielaborazione intelligente in grado di dare luogo a risultati ben più significativi della semplice “parodia” o del puro e banale gioco disfemico.
2018
Settore L-FIL-LET/12 - Linguistica Italiana
Roberto Sottile (2018). Il dialetto nelle canzoni di autori madoniti tra funzione lirico-espressiva e funzione ludica. In G. Marino, R. Termotto (a cura di), Arte e storia delle Madonie. Studi per Nico Marino (pp. 89-98). Cefalù : Associazione Culturale "Nico Marino".
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