Avvalendosi di un questionario già predisposto a livello nazionale, il contributo ricostituisce il panorama del terzo settore nell’area periferica di Trapani, sottolineando la capacità di una parte delle Ots di promuovere una reale autonomia della società civile, malgrado per un terzo delle stesse sia ancora forte la dipendenza dai finanziamenti pubblici, e quindi dai partiti che gestiscono la pubblica amministrazione locale. L’autrice sostiene infatti che in Sicilia se «il mondo del privato sociale, da un lato, abbia offerto una sponda alla “cultura civile del lavoro”, dall’altro abbia affermato una cultura e una pratica delle relazioni che emerge prepotentemente dagli anfratti della matrice culturale cattolica e dell’impegno laico a favore degli “ultimi” e dei giovani quali “coscienza del domani”. Una sorta di transcultura (cattolica e laico-liberale) del capitale sociale quindi, in grado di opporsi alla cultura mafiosa» (p. 240). Nella volontà di contrastare la cultura dell’illegalità facendo della responsabilità e della fiducia il modello universalistico per la gestione di quegli spazi della sfera pubblica strappati al potere clientelare, alcune Ots rappresentano oggi di fatto la forma organizzata dell’impegno per il sociale della stessa società civile siciliana.

BARTHOLINI I (2006). Dalla cultura dei parvenu alla cultura del capitale sociale. Terzo settore e società civile in Sicilia. In MARTELLI STEFANO A CURA DI (a cura di), Il Terzo Settore nel Mezzogiorno. Comunicazione, strutture e valori”, (pp. p. 236-p. 248). MILANO : FrancoAngeli.

Dalla cultura dei parvenu alla cultura del capitale sociale. Terzo settore e società civile in Sicilia

BARTHOLINI, Ignazia Maria
2006-01-01

Abstract

Avvalendosi di un questionario già predisposto a livello nazionale, il contributo ricostituisce il panorama del terzo settore nell’area periferica di Trapani, sottolineando la capacità di una parte delle Ots di promuovere una reale autonomia della società civile, malgrado per un terzo delle stesse sia ancora forte la dipendenza dai finanziamenti pubblici, e quindi dai partiti che gestiscono la pubblica amministrazione locale. L’autrice sostiene infatti che in Sicilia se «il mondo del privato sociale, da un lato, abbia offerto una sponda alla “cultura civile del lavoro”, dall’altro abbia affermato una cultura e una pratica delle relazioni che emerge prepotentemente dagli anfratti della matrice culturale cattolica e dell’impegno laico a favore degli “ultimi” e dei giovani quali “coscienza del domani”. Una sorta di transcultura (cattolica e laico-liberale) del capitale sociale quindi, in grado di opporsi alla cultura mafiosa» (p. 240). Nella volontà di contrastare la cultura dell’illegalità facendo della responsabilità e della fiducia il modello universalistico per la gestione di quegli spazi della sfera pubblica strappati al potere clientelare, alcune Ots rappresentano oggi di fatto la forma organizzata dell’impegno per il sociale della stessa società civile siciliana.
2006
BARTHOLINI I (2006). Dalla cultura dei parvenu alla cultura del capitale sociale. Terzo settore e società civile in Sicilia. In MARTELLI STEFANO A CURA DI (a cura di), Il Terzo Settore nel Mezzogiorno. Comunicazione, strutture e valori”, (pp. p. 236-p. 248). MILANO : FrancoAngeli.
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