La regolazione non si limita alla sola creazione di regole, ma comprende anche le attività che le rendono più o meno efficaci. Tra le istituzioni della regolazione pubblica andrebbero inclusi, se e in quanto producono regole, non solo i parlamenti (o in genere le assemblee legislative, ricordando peraltro che nel nostro paese divengono sempre più importanti quelle regionali) e gli esecutivi, non solo le istituzioni comunitarie e alcune istituzioni sopranazionali, ma anche i soggetti che hanno il compito di interpretare e applicare tali regole (talora di fatto creandone di ulteriori), quali le pubbliche amministrazioni e il potere giudiziario. Vi sono poi gli organismi indipendenti che, in modo evidente, concentrano o dovrebbero concentrare su di sé entrambe le predette dimensioni della regolazione, quella delle produzione e quella dell’attuazione. Delle caratteristiche, della legittimità, del funzionamento concreto delle istituzioni della regolazione non si occupano soltanto scienziati politici e analisti delle politiche pubbliche. Si può anzi rilevare che, almeno nel nostro paese, il loro apporto è relativamente limitato, mentre abbondano le pubblicazioni provenienti da giuristi e più di recente anche da economisti, nonché, e forse soprattutto, da operatori, da organismi internazionali, dalle stesse istituzioni che “osservano” sé stesse. Va anche ricordato che parliamo sovente di innovazioni piuttosto recenti nello scenario italiano, peraltro suggerite dalla conoscenza e dall’imitazione di modelli di successo stranieri, quando non imposte da indicazioni comunitarie. Dopo aver evidenziato l’impronta che tra i primi e continuativamente Giorgio Freddi ha impresso alla ricerca dedicata al nostro tema (§ 2), il testo si sofferma su alcune di esse (le autorità indipendenti, sub § 3) e su certi profili recenti dell’attività di altre (come le assemblee legislative e gli esecutivi nazionali, nonché le regioni), vale a dire gli sforzi di migliorare la qualità della regolazione (§ 4). Concludono alcune considerazioni sui rapporti tra la letteratura italiana e quella internazionale, nonché sull’incidenza operativa dei contributi dedicati al tema (§ 5).

LA SPINA A (2008). Le istituzioni della regolazione. In CAPANO G. A CURA DI (a cura di), Non solo potere: le altre facce della politica. Saggi in onore di Giorgio Freddi (pp. 221-249). BOLOGNA : Il Mulino.

Le istituzioni della regolazione

LA SPINA, Antonio
2008-01-01

Abstract

La regolazione non si limita alla sola creazione di regole, ma comprende anche le attività che le rendono più o meno efficaci. Tra le istituzioni della regolazione pubblica andrebbero inclusi, se e in quanto producono regole, non solo i parlamenti (o in genere le assemblee legislative, ricordando peraltro che nel nostro paese divengono sempre più importanti quelle regionali) e gli esecutivi, non solo le istituzioni comunitarie e alcune istituzioni sopranazionali, ma anche i soggetti che hanno il compito di interpretare e applicare tali regole (talora di fatto creandone di ulteriori), quali le pubbliche amministrazioni e il potere giudiziario. Vi sono poi gli organismi indipendenti che, in modo evidente, concentrano o dovrebbero concentrare su di sé entrambe le predette dimensioni della regolazione, quella delle produzione e quella dell’attuazione. Delle caratteristiche, della legittimità, del funzionamento concreto delle istituzioni della regolazione non si occupano soltanto scienziati politici e analisti delle politiche pubbliche. Si può anzi rilevare che, almeno nel nostro paese, il loro apporto è relativamente limitato, mentre abbondano le pubblicazioni provenienti da giuristi e più di recente anche da economisti, nonché, e forse soprattutto, da operatori, da organismi internazionali, dalle stesse istituzioni che “osservano” sé stesse. Va anche ricordato che parliamo sovente di innovazioni piuttosto recenti nello scenario italiano, peraltro suggerite dalla conoscenza e dall’imitazione di modelli di successo stranieri, quando non imposte da indicazioni comunitarie. Dopo aver evidenziato l’impronta che tra i primi e continuativamente Giorgio Freddi ha impresso alla ricerca dedicata al nostro tema (§ 2), il testo si sofferma su alcune di esse (le autorità indipendenti, sub § 3) e su certi profili recenti dell’attività di altre (come le assemblee legislative e gli esecutivi nazionali, nonché le regioni), vale a dire gli sforzi di migliorare la qualità della regolazione (§ 4). Concludono alcune considerazioni sui rapporti tra la letteratura italiana e quella internazionale, nonché sull’incidenza operativa dei contributi dedicati al tema (§ 5).
2008
LA SPINA A (2008). Le istituzioni della regolazione. In CAPANO G. A CURA DI (a cura di), Non solo potere: le altre facce della politica. Saggi in onore di Giorgio Freddi (pp. 221-249). BOLOGNA : Il Mulino.
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