L’analisi si concentra inizialmente sulle intenzioni programmatiche di F. Milo Guggino, autore di un romanzo storico, Luna e Perollo ovvero il Caso di Sciacca, pubblicato nel 1845. Maria Di Giovanna rintraccia alcune indicazioni di poetica fornite da Milo Guggino nelle quali lo scrittore dà visibilità al suo ‘patto’ con il lettore, chiarendo che, relativamente al rapporto storia-invenzione, egli preferisce restringere in maniera consistente gli spazi della libertà inventiva. L’indagine critica così verifica le concrete applicazioni di quel progetto romanzesco. Tra i vari aspetti del romanzo, studiati dalla Di Giovanna, un rilievo consistente assume poi il rapporto con le fonti storiche: risulta così un ventaglio di soluzioni (da momenti di dipendenza in cui Milo Guggino segue minutamente, pur con procedimenti di riscrittura, soprattutto una monografia settecentesca di F. Savasta a momenti di autorità interpretativa che porta a correggere certe valutazioni degli storiografi). Ampio spazio è inoltre dedicato alla visione della Storia e alla strategia dell’autore mirata alle’educazione politica dei lettori. Ed è toccato anche il tema del riuso agonistico di materiali tematici manzoniani e guerrazziani; e non è trascurato l’aspetto linguistico del testo.

Di Giovanna, M. (2007). "...di anacronismi e favole tra tutti i romanzieri sono il più moderato". Su un romanzo storico di F. Milo Guggino. In M. Sacco Messineo (a cura di), Il romanzo e la storia. Percorsi critici (pp. 173-205). PALERMO : :duepunti edizioni.

"...di anacronismi e favole tra tutti i romanzieri sono il più moderato". Su un romanzo storico di F. Milo Guggino

DI GIOVANNA, Maria
2007-01-01

Abstract

L’analisi si concentra inizialmente sulle intenzioni programmatiche di F. Milo Guggino, autore di un romanzo storico, Luna e Perollo ovvero il Caso di Sciacca, pubblicato nel 1845. Maria Di Giovanna rintraccia alcune indicazioni di poetica fornite da Milo Guggino nelle quali lo scrittore dà visibilità al suo ‘patto’ con il lettore, chiarendo che, relativamente al rapporto storia-invenzione, egli preferisce restringere in maniera consistente gli spazi della libertà inventiva. L’indagine critica così verifica le concrete applicazioni di quel progetto romanzesco. Tra i vari aspetti del romanzo, studiati dalla Di Giovanna, un rilievo consistente assume poi il rapporto con le fonti storiche: risulta così un ventaglio di soluzioni (da momenti di dipendenza in cui Milo Guggino segue minutamente, pur con procedimenti di riscrittura, soprattutto una monografia settecentesca di F. Savasta a momenti di autorità interpretativa che porta a correggere certe valutazioni degli storiografi). Ampio spazio è inoltre dedicato alla visione della Storia e alla strategia dell’autore mirata alle’educazione politica dei lettori. Ed è toccato anche il tema del riuso agonistico di materiali tematici manzoniani e guerrazziani; e non è trascurato l’aspetto linguistico del testo.
2007
Settore L-FIL-LET/10 - Letteratura Italiana
Di Giovanna, M. (2007). "...di anacronismi e favole tra tutti i romanzieri sono il più moderato". Su un romanzo storico di F. Milo Guggino. In M. Sacco Messineo (a cura di), Il romanzo e la storia. Percorsi critici (pp. 173-205). PALERMO : :duepunti edizioni.
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