de spesso confrontarsi due diverse « visioni del mondo ». Da un lato, i big data sono descritti come un input essenziale controllato da imprese dominanti, che costituisce una barriera all entrata, consolida le posizioni di mercato e consente pratiche commerciali a danno dei consumatori. Dall altro lato, i big data sono descritti come una commodity, un input che può essere acquisito attraverso una molteplicità di mezzi e che consente alle imprese di offrire ai consumatori servizi innovativi. La lettura del rapporto tra big data e concorrenza attraverso le lenti tipiche dell analisi antitrust suggerisce che queste due visioni del mondo non costituiscono due modelli teorici da valutare in astratto, ma due descrizioni che vanno considerate empiricamente alla luce delle caratteristiche specifiche dei diversi mercati e servizi. Lo scenario nel quale un impresa dominante detiene il controllo dei dati e delle informazioni necessarie per competere nel mercato è chiaramente quello più preoccupante sotto il profilo concorrenziale e quello in cui vi è probabilmente la maggiore sovrapposizione tra privacy e concorrenza. Tuttavia, non tutte le criticità per la privacy sono criticità concorrenziali; il rapporto tra queste due sfere, infatti, è caratterizzato sia da complementarità che da potenziali divergenze. L enforcement antitrust non è necessariamente lo strumento più adeguato ed efficace per affrontare tutte le problematiche connesse al fenomeno dei big data, ma la prospettiva antitrust costituisce anche la fonte di utili suggerimenti per la definizione di regole in materia di protezione dei dati personali che abbiano anche una valenza pro-concorrenziale. In particolare, emerge l importanza di assicurare uniformità di regole alle imprese che competono nello stesso mercato e l utilità di ridurre gli switching cost consentendo la portabilità dei dati personali tra imprese concorrenti. Al contempo, va considerato che vi possono essere circostanze in cui agevolare la raccolta di dati può anche avere un valore pro-concorrenziale, ad esempio riducendo le barriere all entrata in taluni mercati. In ogni caso, nel definire le regole sull utilizzo dei dati personali è importante rilevare che non vi è una contrapposizione intrinseca tra il mercato e i diritti fondamentali; l obiettivo dovrebbe essere quello di definire regole che consentono al mercato di funzionare in maniera efficiente ed equa, soddisfacendo gli interessi degli individui, dell economia e della società attraverso l innovazione, la fiducia e l empowerement

giovanni pitruzzella (2016). BIG DATA, COMPETITION AND PRIVACY: A LOOK FROM THE ANTITRUST PERSPECTIVE. CONCORRENZA E MERCATO(23), 15-28.

BIG DATA, COMPETITION AND PRIVACY: A LOOK FROM THE ANTITRUST PERSPECTIVE

giovanni pitruzzella
2016-01-01

Abstract

de spesso confrontarsi due diverse « visioni del mondo ». Da un lato, i big data sono descritti come un input essenziale controllato da imprese dominanti, che costituisce una barriera all entrata, consolida le posizioni di mercato e consente pratiche commerciali a danno dei consumatori. Dall altro lato, i big data sono descritti come una commodity, un input che può essere acquisito attraverso una molteplicità di mezzi e che consente alle imprese di offrire ai consumatori servizi innovativi. La lettura del rapporto tra big data e concorrenza attraverso le lenti tipiche dell analisi antitrust suggerisce che queste due visioni del mondo non costituiscono due modelli teorici da valutare in astratto, ma due descrizioni che vanno considerate empiricamente alla luce delle caratteristiche specifiche dei diversi mercati e servizi. Lo scenario nel quale un impresa dominante detiene il controllo dei dati e delle informazioni necessarie per competere nel mercato è chiaramente quello più preoccupante sotto il profilo concorrenziale e quello in cui vi è probabilmente la maggiore sovrapposizione tra privacy e concorrenza. Tuttavia, non tutte le criticità per la privacy sono criticità concorrenziali; il rapporto tra queste due sfere, infatti, è caratterizzato sia da complementarità che da potenziali divergenze. L enforcement antitrust non è necessariamente lo strumento più adeguato ed efficace per affrontare tutte le problematiche connesse al fenomeno dei big data, ma la prospettiva antitrust costituisce anche la fonte di utili suggerimenti per la definizione di regole in materia di protezione dei dati personali che abbiano anche una valenza pro-concorrenziale. In particolare, emerge l importanza di assicurare uniformità di regole alle imprese che competono nello stesso mercato e l utilità di ridurre gli switching cost consentendo la portabilità dei dati personali tra imprese concorrenti. Al contempo, va considerato che vi possono essere circostanze in cui agevolare la raccolta di dati può anche avere un valore pro-concorrenziale, ad esempio riducendo le barriere all entrata in taluni mercati. In ogni caso, nel definire le regole sull utilizzo dei dati personali è importante rilevare che non vi è una contrapposizione intrinseca tra il mercato e i diritti fondamentali; l obiettivo dovrebbe essere quello di definire regole che consentono al mercato di funzionare in maniera efficiente ed equa, soddisfacendo gli interessi degli individui, dell economia e della società attraverso l innovazione, la fiducia e l empowerement
2016
giovanni pitruzzella (2016). BIG DATA, COMPETITION AND PRIVACY: A LOOK FROM THE ANTITRUST PERSPECTIVE. CONCORRENZA E MERCATO(23), 15-28.
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