Nel tentativo di individuare i tratti salienti della contemporaneità che è andata oltre il postmoderno, Nicolas Bourriaud propone nel 2009 la definizione di altermodern per indicare la condizione del nostro universo in cui gli artisti si muovono in un nuovo territorio attraversandolo, in tutte le dimensioni spaziali e temporali, in una sorta di pellegrinaggio o nomadismo. Risultato di questo vagare nell’arcipelago del presente è la costruzione di una nuova rete di relazioni che, creando un nuovo legame tra l’opera d’arte e il quotidiano, rideterminano il sociale, riorganizzandolo e creando inedite connessioni. Dal 2009 il collettivo Fare Ala, operando tra Palermo, Murcia, Siviglia, Londra, Lille e Córdoba (Argentina), ha condotto un lavoro volto a tematizzare e valorizzare la dispersione geografica, la moltiplicazione e la contaminazione dei linguaggi e delle prospettive teoriche e l’attivazione di pratiche relazionali e partecipative all’interno di contesti sociali extra-artistici. Tra il 2012 e il 2013 il progetto From Archive to Action – svolto ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo all’interno delle iniziative di ZAC - Zisa Zona Arti Contemporanee – ha coinvolto le comunità dei quartieri circostanti i Cantieri Culturali e ha condotto alla realizzazione di interventi partecipati nello spazio urbano. Il progetto, avviato a partire dall’accidentale ritrovamento di un archivio abbandonato contenente documenti relativi alla vita lavorativa di operai attivi nell’ex area industriale tra gli anni ’60 e gli anni ’80, ha cercato di indagare il nuovo e peculiare rapporto che lega memoria, spazio pubblico, pratiche quotidiane e pratiche artistiche. In tal senso, il modus operandi adottato da Fare Ala è il risultato della circolazione e della rielaborazione di differenti esperienze e modelli artistici entro il fluido territorio transnazionale che connette le sei città dove il collettivo opera. Un arcipelago di traiettorie possibili, di pratiche e di relazioni in continua trasformazione; una baustelle di sperimentazioni artistiche e sociali che contribuisce a definire i tratti del panorama altermodern delineato da Bourriaud e a ricostruire collettivamente la memoria dei luoghi, degli eventi e delle persone. Il contributo si propone di dar conto della genesi del progetto, di illustrarne lo svolgimento e di contestualizzarlo al fine di evidenziarne il valore di sperimentazione in connessione alle proposte della New Genre Public Art; la prospettiva di Suzanne Lacy (Mapping the Terrain: New Genre Public Art, 1995) suggerisce infatti la necessità di un rinnovamento della tradizione maturata nell’ambito della Public Art; si condurrà infine una contaminazione di tale prospettiva con i modelli dell’estetica relazionale sviluppati a partire dagli anni Novanta da Bourriaud in Estetica relazionale (1998) e Postproduction (2004).

Cinquemani, L., Crescimanno, E. (2018). La memoria dei luoghi. Fare Ala, From Archive to Action. In Sieglinde Borvitz (a cura di), Metabolismo e spazio simbolico. Paradigmi mediali della Sicilia contemporanea (pp. 121-135). Orthotes.

La memoria dei luoghi. Fare Ala, From Archive to Action

CRESCIMANNO, Emanuele
2018-01-01

Abstract

Nel tentativo di individuare i tratti salienti della contemporaneità che è andata oltre il postmoderno, Nicolas Bourriaud propone nel 2009 la definizione di altermodern per indicare la condizione del nostro universo in cui gli artisti si muovono in un nuovo territorio attraversandolo, in tutte le dimensioni spaziali e temporali, in una sorta di pellegrinaggio o nomadismo. Risultato di questo vagare nell’arcipelago del presente è la costruzione di una nuova rete di relazioni che, creando un nuovo legame tra l’opera d’arte e il quotidiano, rideterminano il sociale, riorganizzandolo e creando inedite connessioni. Dal 2009 il collettivo Fare Ala, operando tra Palermo, Murcia, Siviglia, Londra, Lille e Córdoba (Argentina), ha condotto un lavoro volto a tematizzare e valorizzare la dispersione geografica, la moltiplicazione e la contaminazione dei linguaggi e delle prospettive teoriche e l’attivazione di pratiche relazionali e partecipative all’interno di contesti sociali extra-artistici. Tra il 2012 e il 2013 il progetto From Archive to Action – svolto ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo all’interno delle iniziative di ZAC - Zisa Zona Arti Contemporanee – ha coinvolto le comunità dei quartieri circostanti i Cantieri Culturali e ha condotto alla realizzazione di interventi partecipati nello spazio urbano. Il progetto, avviato a partire dall’accidentale ritrovamento di un archivio abbandonato contenente documenti relativi alla vita lavorativa di operai attivi nell’ex area industriale tra gli anni ’60 e gli anni ’80, ha cercato di indagare il nuovo e peculiare rapporto che lega memoria, spazio pubblico, pratiche quotidiane e pratiche artistiche. In tal senso, il modus operandi adottato da Fare Ala è il risultato della circolazione e della rielaborazione di differenti esperienze e modelli artistici entro il fluido territorio transnazionale che connette le sei città dove il collettivo opera. Un arcipelago di traiettorie possibili, di pratiche e di relazioni in continua trasformazione; una baustelle di sperimentazioni artistiche e sociali che contribuisce a definire i tratti del panorama altermodern delineato da Bourriaud e a ricostruire collettivamente la memoria dei luoghi, degli eventi e delle persone. Il contributo si propone di dar conto della genesi del progetto, di illustrarne lo svolgimento e di contestualizzarlo al fine di evidenziarne il valore di sperimentazione in connessione alle proposte della New Genre Public Art; la prospettiva di Suzanne Lacy (Mapping the Terrain: New Genre Public Art, 1995) suggerisce infatti la necessità di un rinnovamento della tradizione maturata nell’ambito della Public Art; si condurrà infine una contaminazione di tale prospettiva con i modelli dell’estetica relazionale sviluppati a partire dagli anni Novanta da Bourriaud in Estetica relazionale (1998) e Postproduction (2004).
2018
Cinquemani, L., Crescimanno, E. (2018). La memoria dei luoghi. Fare Ala, From Archive to Action. In Sieglinde Borvitz (a cura di), Metabolismo e spazio simbolico. Paradigmi mediali della Sicilia contemporanea (pp. 121-135). Orthotes.
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