Robert Lepage impiega sulla sua scena tutti i dispositivi scenotecnici possibili, siano essi meccanici, elettrici o digitali, operando spesso con tecnologie che ricordano per la loro funzione le macchine scenotecniche del passato. Uno dei dispositivi più utilizzati da Robert Lepage, che connota gran parte della sua produzione, è la macchina girevole che costantemente modifica in tempo reale la scena. La macchina rotante non è però l’unico dispositivo che Lepage rimedia dalla scenotecnica teatrale. Muovendosi in una sorta di neo-barocco tecnologico, infatti, attinge a tutti quei dispositivi e macchine perfezionati nel XVII secolo da scenotecnici italiani, ibridandoli con nuove forme di dispositivi ottici, anch’essi prelevati dal periodo barocco e dalle implementazioni che hanno subito nei secoli avvenire; quei dispositivi, che a torto o a ragione, vengono indicati come macchine del precinema, sebbene in realtà fossero ampiamente impiegati all’interno degli spettacoli teatrali. Se in genere il regista opera questa sintesi di linguaggi scenotecnici volta per volta, in produzioni diverse, propendendo per esempio talvolta per il dispositivo girevole, altre per quello ottico, nella messa in scena del Der ring des Nibelungen di Wagner Lepage sembra arrivare a una sintesi totale: da un lato compie una sintesi sui linguaggi scenotecnici del passato e dall’altro compie una sintesi su se stesso, ponendo in un’unica e grande realizzazione tutti i sistemi meccanici, ottici e tecnologici che aveva sviluppato singolarmente nelle precedenti produzioni. Der ring des Nibelungen rappresenta un punto d’arrivo ma allo stesso tempo un nuovo punto di partenza per le future creazioni che non potranno più prescindere da questo imponente progetto.

Vincenzo Sansone (2018). La macchina scenotecnica della visione: Robert Lepage e la sintesi tra meccanica e digitale nella messa in scena del Der ring des Nibelungen. In Monteverdi A. M., Memoria, maschera e macchina nel teatro di Robert Lepage (pp. 323-338). Milano : Meltemi.

La macchina scenotecnica della visione: Robert Lepage e la sintesi tra meccanica e digitale nella messa in scena del Der ring des Nibelungen

Vincenzo Sansone
2018-01-01

Abstract

Robert Lepage impiega sulla sua scena tutti i dispositivi scenotecnici possibili, siano essi meccanici, elettrici o digitali, operando spesso con tecnologie che ricordano per la loro funzione le macchine scenotecniche del passato. Uno dei dispositivi più utilizzati da Robert Lepage, che connota gran parte della sua produzione, è la macchina girevole che costantemente modifica in tempo reale la scena. La macchina rotante non è però l’unico dispositivo che Lepage rimedia dalla scenotecnica teatrale. Muovendosi in una sorta di neo-barocco tecnologico, infatti, attinge a tutti quei dispositivi e macchine perfezionati nel XVII secolo da scenotecnici italiani, ibridandoli con nuove forme di dispositivi ottici, anch’essi prelevati dal periodo barocco e dalle implementazioni che hanno subito nei secoli avvenire; quei dispositivi, che a torto o a ragione, vengono indicati come macchine del precinema, sebbene in realtà fossero ampiamente impiegati all’interno degli spettacoli teatrali. Se in genere il regista opera questa sintesi di linguaggi scenotecnici volta per volta, in produzioni diverse, propendendo per esempio talvolta per il dispositivo girevole, altre per quello ottico, nella messa in scena del Der ring des Nibelungen di Wagner Lepage sembra arrivare a una sintesi totale: da un lato compie una sintesi sui linguaggi scenotecnici del passato e dall’altro compie una sintesi su se stesso, ponendo in un’unica e grande realizzazione tutti i sistemi meccanici, ottici e tecnologici che aveva sviluppato singolarmente nelle precedenti produzioni. Der ring des Nibelungen rappresenta un punto d’arrivo ma allo stesso tempo un nuovo punto di partenza per le future creazioni che non potranno più prescindere da questo imponente progetto.
2018
Vincenzo Sansone (2018). La macchina scenotecnica della visione: Robert Lepage e la sintesi tra meccanica e digitale nella messa in scena del Der ring des Nibelungen. In Monteverdi A. M., Memoria, maschera e macchina nel teatro di Robert Lepage (pp. 323-338). Milano : Meltemi.
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