In un contesto in cui le professioni sono sempre più settoriali e gli architetti realizzano pochissime opere, il lavoro di Maria Laura Arlotti, Michele Beccu, Paolo Desideri e Filippo Raimondo è un’eccezione incoraggiante. La collezione dei loro progetti, di cui molti inediti o poco conosciuti, trasmette fiducia nella possibilità di una sintesi ancora praticabile fra struttura e forma, teoria e pratica, ricerca universitaria e professionale. Dario Costi, in un volume edito da Electa nella Collana “Documenti di architettura”, ritesse questi termini dialettici incrociando le memorie e gli scritti del gruppo con la loro consistente produzione architettonica che spazia dalla scala territoriale a quella degli allestimenti museali. L’interpretazione dei progetti svela una dimensione culturale complessa nella ricostruzione del percorso che avvicina il contesto della formazione romana negli anni Settanta a quello internazionale attuale. Così, se il saggio di Claudia Conforti in apertura tratteggia i primi anni di condivisione a partire dai banchi di Valle Giulia, lo scritto critico di Costi li collega ad oggi individuando temi permanenti e trovando corrispondenze stringenti tra esperienza di vita, elaborazione teorica, riflessione operativa e attività professionale, evidenziando il ruolo culturale, la profondità di senso e l’ampiezza di azione dei singoli e del gruppo.
Macaluso, L. (2015). Una monografia sulle proposte dello studio ABDR.
Una monografia sulle proposte dello studio ABDR
Macaluso, Luciana
2015-01-01
Abstract
In un contesto in cui le professioni sono sempre più settoriali e gli architetti realizzano pochissime opere, il lavoro di Maria Laura Arlotti, Michele Beccu, Paolo Desideri e Filippo Raimondo è un’eccezione incoraggiante. La collezione dei loro progetti, di cui molti inediti o poco conosciuti, trasmette fiducia nella possibilità di una sintesi ancora praticabile fra struttura e forma, teoria e pratica, ricerca universitaria e professionale. Dario Costi, in un volume edito da Electa nella Collana “Documenti di architettura”, ritesse questi termini dialettici incrociando le memorie e gli scritti del gruppo con la loro consistente produzione architettonica che spazia dalla scala territoriale a quella degli allestimenti museali. L’interpretazione dei progetti svela una dimensione culturale complessa nella ricostruzione del percorso che avvicina il contesto della formazione romana negli anni Settanta a quello internazionale attuale. Così, se il saggio di Claudia Conforti in apertura tratteggia i primi anni di condivisione a partire dai banchi di Valle Giulia, lo scritto critico di Costi li collega ad oggi individuando temi permanenti e trovando corrispondenze stringenti tra esperienza di vita, elaborazione teorica, riflessione operativa e attività professionale, evidenziando il ruolo culturale, la profondità di senso e l’ampiezza di azione dei singoli e del gruppo.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
pubbl_22 area01.compressed.pdf
accesso aperto
Dimensione
1.24 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.24 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.