Le rappresentazioni del tempo e dello spazio variamente declinate nella storia dall’homo religiosus, in quanto riduzioni e tra- duzioni culturali dell’unicum continuum spazio- temporale in esperienze umanamente concepibili, si riflettono e si esibiscono con particolare evidenza – oltre che nelle credenze, nei miti, nell’organizzazione dei sistemi sociali, ecc. – nelle attività rituali che sostanziano le feste religiose. Questo può osservarsi tanto a livello della loro distribuzione calendariale quanto a livello della strutturazione degli specifici itinera festivi e dei relativi contenuti simbolici. Le feste, infatti, agite in tempi e spazi definiti, da un lato disgiungono, perimetrando e connotando ritualmente, dunque significando, segmenti estratti dal continuum spazio-temporale, dall’altro ribadiscono sensi e ritmi esistenziali periodicamente esibendo la continuità della vita cosmica e sociale e propo- nendo una irrinunziabile immagine, più o meno marcatamente ideale, dell’esserci del mondo e della società. Esse si costituiscono, dunque, come «celebrazioni periodiche dei fondamenti dell’esistenza» (Brelich 1955) delle comunità ossia come istituzioni che regolano lo svolgimento del vivere civile e delle attività che ne garantiscono la sopravvivenza attraverso l’esi- bizione e la riproposizione di codici simbolici di peculiare densità semantica che esprimono norme, principi e concezioni del mondo e della vita. In virtù di questi fatti le feste riescono a essere rappresentazioni e celebrazioni interrelate e indisgiungibili del tempo, dello spazio e della società come totalità dell’esistente.

Buttitta, I. (2016). Ordinare il tempo. Sui principi organizzativi dei calendari cerimoniali. In I. Buttitta, T. India (a cura di), La definizione culturale del tempo : atti del convegno internazionale : Palermo, 26 e 27 novembre 2015 (pp. 21-48). Palermo : Fondazione Ignazio Buttitta.

Ordinare il tempo. Sui principi organizzativi dei calendari cerimoniali

Buttitta,I
2016-01-01

Abstract

Le rappresentazioni del tempo e dello spazio variamente declinate nella storia dall’homo religiosus, in quanto riduzioni e tra- duzioni culturali dell’unicum continuum spazio- temporale in esperienze umanamente concepibili, si riflettono e si esibiscono con particolare evidenza – oltre che nelle credenze, nei miti, nell’organizzazione dei sistemi sociali, ecc. – nelle attività rituali che sostanziano le feste religiose. Questo può osservarsi tanto a livello della loro distribuzione calendariale quanto a livello della strutturazione degli specifici itinera festivi e dei relativi contenuti simbolici. Le feste, infatti, agite in tempi e spazi definiti, da un lato disgiungono, perimetrando e connotando ritualmente, dunque significando, segmenti estratti dal continuum spazio-temporale, dall’altro ribadiscono sensi e ritmi esistenziali periodicamente esibendo la continuità della vita cosmica e sociale e propo- nendo una irrinunziabile immagine, più o meno marcatamente ideale, dell’esserci del mondo e della società. Esse si costituiscono, dunque, come «celebrazioni periodiche dei fondamenti dell’esistenza» (Brelich 1955) delle comunità ossia come istituzioni che regolano lo svolgimento del vivere civile e delle attività che ne garantiscono la sopravvivenza attraverso l’esi- bizione e la riproposizione di codici simbolici di peculiare densità semantica che esprimono norme, principi e concezioni del mondo e della vita. In virtù di questi fatti le feste riescono a essere rappresentazioni e celebrazioni interrelate e indisgiungibili del tempo, dello spazio e della società come totalità dell’esistente.
2016
Buttitta, I. (2016). Ordinare il tempo. Sui principi organizzativi dei calendari cerimoniali. In I. Buttitta, T. India (a cura di), La definizione culturale del tempo : atti del convegno internazionale : Palermo, 26 e 27 novembre 2015 (pp. 21-48). Palermo : Fondazione Ignazio Buttitta.
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