La cultura tecnica palermitana visse nel Settecento una rapida accelerazione verso nuovi arricchimenti, che trovò la sua espressione in un nuovo modo di costruire. Tra i secoli XVII e XVIII si affermò l’abitudine alla trasformazione dell’esistente attraverso un processo di riconfigurazione che voleva accorpamenti di edilizia esistente, sopraelevazioni e nuove costruzioni, anche attraverso strumenti legislativi urbanistici che miravano a promuovere una campagna di riqualificazione architettonica, soprattutto in corrispondenza dei due maggiori assi viari urbani: il Cassaro e la Strada nuova. Frutto del conseguente fermento edilizio fu l’elaborazione e la codifica di nuove tecniche costruttive della muratura portante e l’abbandono, ovvero l’affermazione, di altre esistenti: in ultima analisi una rivisitazione innovativa del patrimonio conoscitivo tecnico su questo tema. Nel testo si analizzano - attraverso approfondimenti costruttivi sostenute da inedite acquisizioni documentali - le modalità di approvvigionamento delle materie prime, le tecniche costruttive, gli apparecchi murari più diffusi, gli interventi di consolidamento e recupero realizzati intorno al XVIII secolo, nel tentativo di inventare uno strumento attraverso cui entrare nel cantiere settecentesco, vivendone la quotidianità e l’eccezionalità delle fasi operative, anche attraverso il glossario dei termini tecnici allegato. L’articolo rintraccia regole ed eccezioni, modalità ordinarie e singolari; si propone come un nuovo strumento di approccio all’analisi delle strutture murarie storiche, aggiungendo per gli operatori del settore (progettisti, funzionari degli uffici tecnici, imprese) approfondimenti inediti, che consentono in fase di progettazione esecutiva più esatte e puntuali previsioni sulla tipologia degli interventi da realizzare.

CAMPISI, T., MUTOLO, S. (2004). Le strutture portanti verticali nel Settecento a Palermo. RECUPERO E CONSERVAZIONE, 63, 42-49.

Le strutture portanti verticali nel Settecento a Palermo

CAMPISI, Tiziana;
2004-01-01

Abstract

La cultura tecnica palermitana visse nel Settecento una rapida accelerazione verso nuovi arricchimenti, che trovò la sua espressione in un nuovo modo di costruire. Tra i secoli XVII e XVIII si affermò l’abitudine alla trasformazione dell’esistente attraverso un processo di riconfigurazione che voleva accorpamenti di edilizia esistente, sopraelevazioni e nuove costruzioni, anche attraverso strumenti legislativi urbanistici che miravano a promuovere una campagna di riqualificazione architettonica, soprattutto in corrispondenza dei due maggiori assi viari urbani: il Cassaro e la Strada nuova. Frutto del conseguente fermento edilizio fu l’elaborazione e la codifica di nuove tecniche costruttive della muratura portante e l’abbandono, ovvero l’affermazione, di altre esistenti: in ultima analisi una rivisitazione innovativa del patrimonio conoscitivo tecnico su questo tema. Nel testo si analizzano - attraverso approfondimenti costruttivi sostenute da inedite acquisizioni documentali - le modalità di approvvigionamento delle materie prime, le tecniche costruttive, gli apparecchi murari più diffusi, gli interventi di consolidamento e recupero realizzati intorno al XVIII secolo, nel tentativo di inventare uno strumento attraverso cui entrare nel cantiere settecentesco, vivendone la quotidianità e l’eccezionalità delle fasi operative, anche attraverso il glossario dei termini tecnici allegato. L’articolo rintraccia regole ed eccezioni, modalità ordinarie e singolari; si propone come un nuovo strumento di approccio all’analisi delle strutture murarie storiche, aggiungendo per gli operatori del settore (progettisti, funzionari degli uffici tecnici, imprese) approfondimenti inediti, che consentono in fase di progettazione esecutiva più esatte e puntuali previsioni sulla tipologia degli interventi da realizzare.
2004
CAMPISI, T., MUTOLO, S. (2004). Le strutture portanti verticali nel Settecento a Palermo. RECUPERO E CONSERVAZIONE, 63, 42-49.
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