Il saggio propone una ricognizione sul processo culturale, scientifico e didattico che ha determinato la sionomia dell’insegnamento del design nell’Università di Palermo, a partire dall’istituzione della prima cattedra di Progettazione artistica per l’industria, voluta nel ‘71 da Vittorio Gregotti e a data ad una giovane Anna Maria Fundarò, che sarà successivamente l’artefice della definizione di una vera e propria “scuola siciliana” di design. A. M. Fundarò è un architetto che sceglie il design in quanto progettualità attenta agli aspetti socio-culturali e all’innovazione, atta a promuovere un contesto economico e produttivo problematico, che sembrava incapace di ripartire dalle proprie speci cità e vocazioni. “Design per lo sviluppo” è infatti il titolo di un convegno che organizzò a Palermo (1982), da cui emerse una mappa ampia e sfaccettata della cultura del design, che in quel momento non aveva nell’Università italiana un proprio percorso di laurea, ma afferiva agli studi di Architettura.
Trapani, V.M. (2018). L'eredità di Anna Maria Fundarò nella scuola di design di Palermo. In R. Carullo, Consoli G (a cura di), QuAD-Quaderni di Architettura e design Insegnare architettura e design (pp. 335-349). Roma : Edizioni Quasar.
L'eredità di Anna Maria Fundarò nella scuola di design di Palermo
Trapani, Vita Maria
2018-01-01
Abstract
Il saggio propone una ricognizione sul processo culturale, scientifico e didattico che ha determinato la sionomia dell’insegnamento del design nell’Università di Palermo, a partire dall’istituzione della prima cattedra di Progettazione artistica per l’industria, voluta nel ‘71 da Vittorio Gregotti e a data ad una giovane Anna Maria Fundarò, che sarà successivamente l’artefice della definizione di una vera e propria “scuola siciliana” di design. A. M. Fundarò è un architetto che sceglie il design in quanto progettualità attenta agli aspetti socio-culturali e all’innovazione, atta a promuovere un contesto economico e produttivo problematico, che sembrava incapace di ripartire dalle proprie speci cità e vocazioni. “Design per lo sviluppo” è infatti il titolo di un convegno che organizzò a Palermo (1982), da cui emerse una mappa ampia e sfaccettata della cultura del design, che in quel momento non aveva nell’Università italiana un proprio percorso di laurea, ma afferiva agli studi di Architettura.File | Dimensione | Formato | |
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