The effective application of bis in idem principle is an issue that, in its own right, is part of different Courts’ dialogue, since it underlies a fundamental right, whose way of application can invade the scope of other fundamental rights, thus making a balancing operation inevitable. Such balancing is part of the competences of the Constitutional Courts and it is probably the reason why the Italian Supreme Court, despite being aware of the possible friction between rights with equal constitutional relevance, has asked the Constitutional Court if domestic double penalty system is compatible with the principle of ne bis in idem, as interpreted by the European Court of Human Rights. However, the Constitutional Court seems like has, in this case, renounced its role as an actor on the stage of the age of balancing. This paper analyzes the judgment of the Court and the possible consequences of a different judgment facing the problem of fundamental rights’ conflict.
L’effettiva applicazione del principio del ne bis in idem è un tema che, a pieno titolo, si inserisce nel dialogo fra le diverse Corti, poiché sottende un diritto fondamentale, il cui ambito di applicazione inevitabilmente può invadere quello di altri diritti, ugualmente fondamentali, rendendo, così, inevitabile un’operazione di bilanciamento fra gli stessi. Bilanciamento che rientra fra le competenze delle Corti Costituzionali ed è probabilmente questa la ragione per cui la Corte di Cassazione, pur consapevole degli attriti che si sarebbero potuti determinare fra diritti dotati di uguale rilevanza costituzionale (diretta o interposta), ha rimesso alla Consulta la questione della compatibilità del “doppio regime sanzionatorio” domestico con il principio del ne bis in idem, come declinato dalla Corte EDU. Sembra, tuttavia, che la Corte Costituzionale, in questo caso, abbia rinunciato al suo ruolo di attore nel palcoscenico dell’age of balancing. Nel presente scritto si analizza la sentenza della Corte e si valutano gli scenari che si sarebbero potuti determinare qualora essa avesse diversamente affrontato il tema del conflitto fra diritti fondamentali.
Perrone A. (2017). IL NON LIQUET DELLA CORTE COSTITUZIONALE SULLA QUESTIONE DEL NE BIS IN IDEM SANZIONATORIO: UN MANCATO ESERCIZIO DEGLI STRUMENTI DELL’AGE OF BALANCING. GIURISPRUDENZA DELLE IMPOSTE, XC(2), 89-121.
IL NON LIQUET DELLA CORTE COSTITUZIONALE SULLA QUESTIONE DEL NE BIS IN IDEM SANZIONATORIO: UN MANCATO ESERCIZIO DEGLI STRUMENTI DELL’AGE OF BALANCING
Perrone A.
2017-01-01
Abstract
The effective application of bis in idem principle is an issue that, in its own right, is part of different Courts’ dialogue, since it underlies a fundamental right, whose way of application can invade the scope of other fundamental rights, thus making a balancing operation inevitable. Such balancing is part of the competences of the Constitutional Courts and it is probably the reason why the Italian Supreme Court, despite being aware of the possible friction between rights with equal constitutional relevance, has asked the Constitutional Court if domestic double penalty system is compatible with the principle of ne bis in idem, as interpreted by the European Court of Human Rights. However, the Constitutional Court seems like has, in this case, renounced its role as an actor on the stage of the age of balancing. This paper analyzes the judgment of the Court and the possible consequences of a different judgment facing the problem of fundamental rights’ conflict.File | Dimensione | Formato | |
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