Nel lavoro viene applicato un modello semplificato del processo di infiltrazio-ne, recentemente introdotto, valido per ammassi porosi altamente permeabili, in cui il gradiente di potenziale matriciale può essere assunto trascurabile rispetto a quello gravitazionale. Lo schema descritto si presta per interpretare il processo di infiltrazione che si attua nei residui di Posidonia oceanica (Linneo) Delile, accumulata nei siti di stoccaggio, per l’abbattimento della salinità a mezzo di dilavamento na-turale. Nel lavoro, vengono presentati i primi risultati ottenuti dal monitoraggio di alcune caratteristiche fisiche di interesse dei residui di P. oceanica, per il processo in esame e, in particolare, il tempo di ritardo necessario affinché il fronte di umidi-tà dell’ammasso, a partire dall’inizio della pioggia, raggiunga la sua base. Infine, viene introdotta una metodologia di taratura che ha consentito di ottenere un buon accordo tra il tempo di ritardo sperimentale e quello teorico, ricorrendo a due pa-rametri di chiaro significato fisico.
Giorgio Baiamonte, Roberta Calvo, Francesco D’Asaro (2018). Processi di infiltrazione in un mezzo altamente poroso: misure sperimentali e impiego di un modello semplificato a base fisica. QUADERNI DI IDRONOMIA MONTANA, 35(35), 131-140.
Processi di infiltrazione in un mezzo altamente poroso: misure sperimentali e impiego di un modello semplificato a base fisica
Giorgio Baiamonte
;Roberta Calvo;Francesco D’Asaro
2018-01-01
Abstract
Nel lavoro viene applicato un modello semplificato del processo di infiltrazio-ne, recentemente introdotto, valido per ammassi porosi altamente permeabili, in cui il gradiente di potenziale matriciale può essere assunto trascurabile rispetto a quello gravitazionale. Lo schema descritto si presta per interpretare il processo di infiltrazione che si attua nei residui di Posidonia oceanica (Linneo) Delile, accumulata nei siti di stoccaggio, per l’abbattimento della salinità a mezzo di dilavamento na-turale. Nel lavoro, vengono presentati i primi risultati ottenuti dal monitoraggio di alcune caratteristiche fisiche di interesse dei residui di P. oceanica, per il processo in esame e, in particolare, il tempo di ritardo necessario affinché il fronte di umidi-tà dell’ammasso, a partire dall’inizio della pioggia, raggiunga la sua base. Infine, viene introdotta una metodologia di taratura che ha consentito di ottenere un buon accordo tra il tempo di ritardo sperimentale e quello teorico, ricorrendo a due pa-rametri di chiaro significato fisico.File | Dimensione | Formato | |
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