La rilettura della prova ontologica nel solco della filosofia dello spirito decide in modo radicale il rapporto che Hegel intrattiene con i detrattori della prova ontologica, Kant in primis. Se secondo quest’ultimo l’errore della prova, e così dell’intera tradizione metafisica, consisteva nella pretesa illegittima di esibire le credenziali ontologiche per la conoscenza del soprasensibile, secondo Hegel, esibire tali credenziali sarebbe persino troppo poco. La piena realizzazione del concetto, la sua vera oggettivazione, richiede il passaggio ontologico dal concetto all’essere, ma in una prospettiva che ricomprende l’essere non come l’approdo glorioso del concetto, bensì come un processo in continua evoluzione, animato da una vitale conflittualità interna; un processo nelle cui dinamiche viene a manifestarsi una realtà infinitamente più ricca e articolata di quella che si suole comunemente intendere in termini di mera datità contrapposta al pensiero. E’ in questa realtà, segnata dal movimento interno del suo auto-prodursi e animata dal processo del togliersi dell’astratta opposizione tra il soggettivo e l’oggettivo, che va cercata per Hegel la prova di un Dio esistente.
Cicatello, A. (2017). La rilettura hegeliana della prova ontologica. Dall'ente allo spirito. QUADERNI DI INSCHIBBOLETH, 8(2), 183-203.
La rilettura hegeliana della prova ontologica. Dall'ente allo spirito.
Cicatello, A
2017-01-01
Abstract
La rilettura della prova ontologica nel solco della filosofia dello spirito decide in modo radicale il rapporto che Hegel intrattiene con i detrattori della prova ontologica, Kant in primis. Se secondo quest’ultimo l’errore della prova, e così dell’intera tradizione metafisica, consisteva nella pretesa illegittima di esibire le credenziali ontologiche per la conoscenza del soprasensibile, secondo Hegel, esibire tali credenziali sarebbe persino troppo poco. La piena realizzazione del concetto, la sua vera oggettivazione, richiede il passaggio ontologico dal concetto all’essere, ma in una prospettiva che ricomprende l’essere non come l’approdo glorioso del concetto, bensì come un processo in continua evoluzione, animato da una vitale conflittualità interna; un processo nelle cui dinamiche viene a manifestarsi una realtà infinitamente più ricca e articolata di quella che si suole comunemente intendere in termini di mera datità contrapposta al pensiero. E’ in questa realtà, segnata dal movimento interno del suo auto-prodursi e animata dal processo del togliersi dell’astratta opposizione tra il soggettivo e l’oggettivo, che va cercata per Hegel la prova di un Dio esistente.File | Dimensione | Formato | |
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