Prendendo l’avvio da un’analisi della retorica di alcuni testi di Clifford Geertz e quindi sottolineando certi peculiari nodi di continuità fra l’antropologia interpretativa geertziana e il variegato trend postmodernista che proprio in essa, malgrado le reciproche polemiche, trova significative radici, questo saggio prende in considerazione, pur dalla sua particolare prospettiva e col tono giocoso che già il suo titolo ostenta, questioni centrali del dibattito antropologico contemporaneo, infine soffermandosi su alcuni luoghi topici del linguaggio postmodernista e sul suo farsi spia dell’impostazione logica che lo sottende. In effetti le critiche che dal filone “postmodernista” dell’antropologia contemporanea si sono levate, non solo contro l’antropologia di impostazione “positivista” ma anche contro il monologismo delle monografie interpretative di Geertz, non bastano ad occultarne la radicata filiazione dalla logica contemplativa e destorificante implicita nel positivismo antropologico come pure, più surrettiziamente, nello stesso interpretativismo geertziano. D’altro canto la “ricostruzione” dell’antropologia, di cui da anni ormai si dibatte, suppone anzitutto di non cadere nella trappola di una contrapposizione fallace e fuorviante: o si è, alla fine, (vetero)positivisti o si rinuncia a ogni pretesa dell’antropologia di costituirsi come un “sapere”, una disciplina specialisticamente intesa a costruire “conoscenze” e capace di dar conto e criticamente indagare società e culture. Il saggio riconosce la legittimità di molte critiche mosse da Geertz e dai postmodernisti all’antropologia tradizionale e tuttavia addita ambiguità e fallacie implicate nel discorso, solo apparentemente audace, dei sostenitori di un’antropologia soprattutto impegnata ad autodenunciare la propria inconsistenza scientifica, al contempo rivelandone connivenze e imprevedibili solidarietà coi nuovi meccanismi del potere che la società occidentale contemporanea attiva e globalizza.

MICELI, S. (2005). Parole in gioco. Saperi e sapori nell'antropologia post-geertziana. In T. DE MAURO ET ALII (a cura di), Le parole dei giorni. Scritti per Nino Buttitta (pp. 900-925). PALERMO : Sellerio.

Parole in gioco. Saperi e sapori nell'antropologia post-geertziana

MICELI, Silvana
2005-01-01

Abstract

Prendendo l’avvio da un’analisi della retorica di alcuni testi di Clifford Geertz e quindi sottolineando certi peculiari nodi di continuità fra l’antropologia interpretativa geertziana e il variegato trend postmodernista che proprio in essa, malgrado le reciproche polemiche, trova significative radici, questo saggio prende in considerazione, pur dalla sua particolare prospettiva e col tono giocoso che già il suo titolo ostenta, questioni centrali del dibattito antropologico contemporaneo, infine soffermandosi su alcuni luoghi topici del linguaggio postmodernista e sul suo farsi spia dell’impostazione logica che lo sottende. In effetti le critiche che dal filone “postmodernista” dell’antropologia contemporanea si sono levate, non solo contro l’antropologia di impostazione “positivista” ma anche contro il monologismo delle monografie interpretative di Geertz, non bastano ad occultarne la radicata filiazione dalla logica contemplativa e destorificante implicita nel positivismo antropologico come pure, più surrettiziamente, nello stesso interpretativismo geertziano. D’altro canto la “ricostruzione” dell’antropologia, di cui da anni ormai si dibatte, suppone anzitutto di non cadere nella trappola di una contrapposizione fallace e fuorviante: o si è, alla fine, (vetero)positivisti o si rinuncia a ogni pretesa dell’antropologia di costituirsi come un “sapere”, una disciplina specialisticamente intesa a costruire “conoscenze” e capace di dar conto e criticamente indagare società e culture. Il saggio riconosce la legittimità di molte critiche mosse da Geertz e dai postmodernisti all’antropologia tradizionale e tuttavia addita ambiguità e fallacie implicate nel discorso, solo apparentemente audace, dei sostenitori di un’antropologia soprattutto impegnata ad autodenunciare la propria inconsistenza scientifica, al contempo rivelandone connivenze e imprevedibili solidarietà coi nuovi meccanismi del potere che la società occidentale contemporanea attiva e globalizza.
2005
MICELI, S. (2005). Parole in gioco. Saperi e sapori nell'antropologia post-geertziana. In T. DE MAURO ET ALII (a cura di), Le parole dei giorni. Scritti per Nino Buttitta (pp. 900-925). PALERMO : Sellerio.
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