Nelle Lezioni di pedagogia fondamentale, curate dall'Autore, questo capitolo è quello conclusivo della Sesta unità formativa, che porta il titolo Il dialogo esistenziale. Il metodo della relazione educativa. Scrive l'Autore in avvio del capitolo: "In questo capitolo propongo un metodo educativo che definisco dialogo esistenziale centrato sull’empatia o semplicemente metodo empatico; ne analizzo la struttura e il senso, mi pare possa rispondere adeguatamente agli stili di vita caratterizzanti le nuove generazioni di una società della tarda modernità come quella italiana di oggi. È una forma specifica di dialogo interpersonale tra l’educatore e l’educando, che – vi ho fatto cenno nel precedente capitolo - qualifico come esistenziale perché rivolto ad aiutare i soggetti nella comprensione del proprio modo di abitare il mondo; anche partendo dalla riflessione su esperienze o eventi in apparenza di poco conto, nel dialogo si tratta di far emergere e portare a parola l’atteggiamento di fondo che ciascuno vive di fronte all’essere e all’esistenza. Si tratta di un lavoro di elaborazione del senso, nel quale è fattore determinante il “paragone” con l’ideale di vita consegnato: questo è tenuto come punto di partenza, vale in quanto punto di riferimento, nell’impresa il cui termine è costruire una mappa interiore di sé, come si è concretamente e come si può essere autenticamente. Così, se da un lato per entrambi i soggetti l’enjeu, la posta in gioco è la crescita di consapevolezza critica del modo personale di affrontare la realtà; dall’altro lato, l’esperimento cruciale consiste nel vedere e intendere la “convenienza”, la rispondenza al desiderio singolare del soggetto dell’ideale di vita buona che viene proposto. In ragione di ciò, nel dialogo educativo si tratta di aiutare l’educando a fare esperienza di sé, per intercettare il volto singolare del desiderio di vita e di senso che lo costituisce; come già s’intuisce, è un’opera di vera e propria decifrazione, prima lo abbiamo chiamato lavoro di ricognizione dell’io concreto e di esplorazione del sé autentico. La prova però, forse è meglio dire la verifica e la scommessa vertono intorno all’ideale di vita buona: si tratta di trovarne una nuova configurazione che sia percepita dall’educando come approssimazione al compimento del proprio desiderio: tale che al soggetto appaia oggettivamente preferibile per qualità umana .

Bellingreri Antonio (2017). Il dialogo esistenziale centrato sull'empatia. In A. Bellingreri (a cura di), Lezioni di pedagogia fondamentale (pp. 500-520). Brescia : La Scuola.

Il dialogo esistenziale centrato sull'empatia

Bellingreri Antonio
2017-01-01

Abstract

Nelle Lezioni di pedagogia fondamentale, curate dall'Autore, questo capitolo è quello conclusivo della Sesta unità formativa, che porta il titolo Il dialogo esistenziale. Il metodo della relazione educativa. Scrive l'Autore in avvio del capitolo: "In questo capitolo propongo un metodo educativo che definisco dialogo esistenziale centrato sull’empatia o semplicemente metodo empatico; ne analizzo la struttura e il senso, mi pare possa rispondere adeguatamente agli stili di vita caratterizzanti le nuove generazioni di una società della tarda modernità come quella italiana di oggi. È una forma specifica di dialogo interpersonale tra l’educatore e l’educando, che – vi ho fatto cenno nel precedente capitolo - qualifico come esistenziale perché rivolto ad aiutare i soggetti nella comprensione del proprio modo di abitare il mondo; anche partendo dalla riflessione su esperienze o eventi in apparenza di poco conto, nel dialogo si tratta di far emergere e portare a parola l’atteggiamento di fondo che ciascuno vive di fronte all’essere e all’esistenza. Si tratta di un lavoro di elaborazione del senso, nel quale è fattore determinante il “paragone” con l’ideale di vita consegnato: questo è tenuto come punto di partenza, vale in quanto punto di riferimento, nell’impresa il cui termine è costruire una mappa interiore di sé, come si è concretamente e come si può essere autenticamente. Così, se da un lato per entrambi i soggetti l’enjeu, la posta in gioco è la crescita di consapevolezza critica del modo personale di affrontare la realtà; dall’altro lato, l’esperimento cruciale consiste nel vedere e intendere la “convenienza”, la rispondenza al desiderio singolare del soggetto dell’ideale di vita buona che viene proposto. In ragione di ciò, nel dialogo educativo si tratta di aiutare l’educando a fare esperienza di sé, per intercettare il volto singolare del desiderio di vita e di senso che lo costituisce; come già s’intuisce, è un’opera di vera e propria decifrazione, prima lo abbiamo chiamato lavoro di ricognizione dell’io concreto e di esplorazione del sé autentico. La prova però, forse è meglio dire la verifica e la scommessa vertono intorno all’ideale di vita buona: si tratta di trovarne una nuova configurazione che sia percepita dall’educando come approssimazione al compimento del proprio desiderio: tale che al soggetto appaia oggettivamente preferibile per qualità umana .
2017
Bellingreri Antonio (2017). Il dialogo esistenziale centrato sull'empatia. In A. Bellingreri (a cura di), Lezioni di pedagogia fondamentale (pp. 500-520). Brescia : La Scuola.
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