Nel vasto ed articolato panorama degli organismi non profit impegnati nel settore ambientale suscita particolare interesse l’esperienza portata avanti tramite il progetto Libera Terra1 poiché fa fronte Nel vasto ed articolato panorama degli organismi nonprofit impegnati nel settore ambientale suscita particolare interesse l’esperienza portata avanti tramite il progetto Libera Terra1 poiché fa fronte contemporaneamente ad istanze sociali ed ambientali riuscendoal contempo a coniugarle con l’impegno per la legalità. Promosso dall’Associazione Libera e dalla Prefettura di Palermo, ha condotto all’avviamento di numerose attività connesse all’uso dei terreni confiscati alle organizzazioni mafiose. La produzione e la distribuzione di alimenti biologici, l’avvio e la gestione di maneggi ed agriturismi, l’organizzazione di visite guidate, degustazioni, manifestazioni ed eventi, hanno permesso di conseguire un importante traguardo sociale: l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Ispirandosi ai principi della solidarietà e della legalità le cooperative sociali di Libera Terra non solo hanno creato opportunità occupazionali, ma hanno anche coinvolto diversi soggetti del territorio, rendendo il bene confiscato una risorsa per lo sviluppo dell’intero circuito socioeconomico. Gli agricoltori biologici del territorio hanno sottoscritto degli accordi di produzione con le cooperative di Libera Terra al bene di valorizzare i propri prodotti inserendoli in circuiti di distribuzione nazionali. Altri accordi sono stati stretti con strutture artigianali locali che effettuano la trasformazione dei prodotti raccolti nei campi al bene di renderli adeguati ai circuiti della grande distribuzione. Si è costituita così una rete di soggetti produttivi locali che valorizza i beni ambientali condividendo lo spirito della legalità e della solidarietà. I frutti che si stanno raccogliendo in questi ultimi anni sono comunque il risultato di un lungo percorso che ha interessato diversi enti ed ha visto la collaborazione di istituzioni pubbliche, del privato sociale e del mondo civile.

Angelini, A., Pizzuto, P. (2008). Cooperative sociali, Ambiente e beni confiscati alla mafia. IMPRESA SOCIALE, 4, 158-168.

Cooperative sociali, Ambiente e beni confiscati alla mafia

ANGELINI, Aurelio;PIZZUTO, Pietro
2008-01-01

Abstract

Nel vasto ed articolato panorama degli organismi non profit impegnati nel settore ambientale suscita particolare interesse l’esperienza portata avanti tramite il progetto Libera Terra1 poiché fa fronte Nel vasto ed articolato panorama degli organismi nonprofit impegnati nel settore ambientale suscita particolare interesse l’esperienza portata avanti tramite il progetto Libera Terra1 poiché fa fronte contemporaneamente ad istanze sociali ed ambientali riuscendoal contempo a coniugarle con l’impegno per la legalità. Promosso dall’Associazione Libera e dalla Prefettura di Palermo, ha condotto all’avviamento di numerose attività connesse all’uso dei terreni confiscati alle organizzazioni mafiose. La produzione e la distribuzione di alimenti biologici, l’avvio e la gestione di maneggi ed agriturismi, l’organizzazione di visite guidate, degustazioni, manifestazioni ed eventi, hanno permesso di conseguire un importante traguardo sociale: l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Ispirandosi ai principi della solidarietà e della legalità le cooperative sociali di Libera Terra non solo hanno creato opportunità occupazionali, ma hanno anche coinvolto diversi soggetti del territorio, rendendo il bene confiscato una risorsa per lo sviluppo dell’intero circuito socioeconomico. Gli agricoltori biologici del territorio hanno sottoscritto degli accordi di produzione con le cooperative di Libera Terra al bene di valorizzare i propri prodotti inserendoli in circuiti di distribuzione nazionali. Altri accordi sono stati stretti con strutture artigianali locali che effettuano la trasformazione dei prodotti raccolti nei campi al bene di renderli adeguati ai circuiti della grande distribuzione. Si è costituita così una rete di soggetti produttivi locali che valorizza i beni ambientali condividendo lo spirito della legalità e della solidarietà. I frutti che si stanno raccogliendo in questi ultimi anni sono comunque il risultato di un lungo percorso che ha interessato diversi enti ed ha visto la collaborazione di istituzioni pubbliche, del privato sociale e del mondo civile.
2008
Angelini, A., Pizzuto, P. (2008). Cooperative sociali, Ambiente e beni confiscati alla mafia. IMPRESA SOCIALE, 4, 158-168.
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