Si tratta della introduzione al La Grande Guerra, il volume di Davide Sigurtà che riporta parte del lavoro gruppo di ricerca diretto da Olivia Longo “Progetto Grande guerra 2014-18. Analisi, recupero e progetto nelle aree del fronte lombardo della Prima guerra mondiale dal passo dello Stelvio al lago di Garda”. Più specificatamente esso prende le mosse da un iniziale indagine condotta 15 anni fa in ambito didattico a cui ha fatto seguito più di un decennio di attenzioni e approfondimenti. Ciò permette di comprendere le ragioni della vasta estensione dell’indagine nonché della sua meticolosità. In questa introduzione viene messa in evidenza come il trema sia stato sottovalutato e in parte rimosso. Sbacchi evidenzia inoltre come l’indagine di Sigurtà sia attenta e assolutamente priva di pregiudizi: la trasformazione del territorio che egli si propone di documentare è “morrisianamente” onnicomprensiva. È così che agli ovvi edifici bellici come trincee, forti e bunker si affiancano le strade, ma anche baracche, mulattiere, muri di contenimento, canaline di scolo. Senza pregiudizi architettonici qualunque opera di trasformazione del territorio è catalogata secondo l’idea dei “modi di occupazione del territorio”, così come dalle sue stesse parole.
Sbacchi, M. (2017). Prefazione. In Montagne di guerra, strade in pace. La Prima Guerra Mondiale dal Garda all'Adamello: tecnologie e infrastrutturazioni belliche (pp. 11-12). Franco Angeli.
Prefazione
Sbacchi, Michele
2017-01-01
Abstract
Si tratta della introduzione al La Grande Guerra, il volume di Davide Sigurtà che riporta parte del lavoro gruppo di ricerca diretto da Olivia Longo “Progetto Grande guerra 2014-18. Analisi, recupero e progetto nelle aree del fronte lombardo della Prima guerra mondiale dal passo dello Stelvio al lago di Garda”. Più specificatamente esso prende le mosse da un iniziale indagine condotta 15 anni fa in ambito didattico a cui ha fatto seguito più di un decennio di attenzioni e approfondimenti. Ciò permette di comprendere le ragioni della vasta estensione dell’indagine nonché della sua meticolosità. In questa introduzione viene messa in evidenza come il trema sia stato sottovalutato e in parte rimosso. Sbacchi evidenzia inoltre come l’indagine di Sigurtà sia attenta e assolutamente priva di pregiudizi: la trasformazione del territorio che egli si propone di documentare è “morrisianamente” onnicomprensiva. È così che agli ovvi edifici bellici come trincee, forti e bunker si affiancano le strade, ma anche baracche, mulattiere, muri di contenimento, canaline di scolo. Senza pregiudizi architettonici qualunque opera di trasformazione del territorio è catalogata secondo l’idea dei “modi di occupazione del territorio”, così come dalle sue stesse parole.File | Dimensione | Formato | |
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