Il saggio intende presentare una ricostruzione della rilevanza del tema della disobbedienza civile nelle dottrine c.d. neocostituzionaliste del diritto, con particolare riferimento alla dottrina di Ronald Dworkin. Il saggio, dopo avere distinto la pratica della disobbedienza civile da altre pratiche di resistenza, mostra la rilevanza della tematica della disobbedienza civile per il pensiero di Dworkin e segnala tre punti deboli della sua argomentazione. In primo luogo la difficile distinzione tra argomenti basati su politiche e argomenti basati su diritti. In secondo luogo si evidenzia il contrasto tra la accettazione da parte dell'autore dell'idea che in casi di disobbedienza civile il giudice deve agire discrezionalmente e l'idea, sempre dworkiniana, della unica risposta corretta in casi difficili. Infine si mostra come la determinazione del giudice come custode della disobbedienza civile negli stati costituzionali non tiene conto del ruolo, storicamente determinante, della giuria. Si abbozza alla fine un modello analogo, ma differente, della disobbedienza civile come "lotta per i diritti", o conflitto a favore di nuove interpretazioni del diritto.

BIONDO F (2004). “Disobbedienza civile «conservativa» e neocostituzionalismo: rilevanza e limiti di un dibattito teorico”.. In V. OMAGGIO (a cura di), Diritto in trasformazione. Questioni di filosofia giuridica (pp. 285-339). NAPOLI : Editoriale Scientifica.

“Disobbedienza civile «conservativa» e neocostituzionalismo: rilevanza e limiti di un dibattito teorico”.

BIONDO, Francesco
2004-01-01

Abstract

Il saggio intende presentare una ricostruzione della rilevanza del tema della disobbedienza civile nelle dottrine c.d. neocostituzionaliste del diritto, con particolare riferimento alla dottrina di Ronald Dworkin. Il saggio, dopo avere distinto la pratica della disobbedienza civile da altre pratiche di resistenza, mostra la rilevanza della tematica della disobbedienza civile per il pensiero di Dworkin e segnala tre punti deboli della sua argomentazione. In primo luogo la difficile distinzione tra argomenti basati su politiche e argomenti basati su diritti. In secondo luogo si evidenzia il contrasto tra la accettazione da parte dell'autore dell'idea che in casi di disobbedienza civile il giudice deve agire discrezionalmente e l'idea, sempre dworkiniana, della unica risposta corretta in casi difficili. Infine si mostra come la determinazione del giudice come custode della disobbedienza civile negli stati costituzionali non tiene conto del ruolo, storicamente determinante, della giuria. Si abbozza alla fine un modello analogo, ma differente, della disobbedienza civile come "lotta per i diritti", o conflitto a favore di nuove interpretazioni del diritto.
2004
BIONDO F (2004). “Disobbedienza civile «conservativa» e neocostituzionalismo: rilevanza e limiti di un dibattito teorico”.. In V. OMAGGIO (a cura di), Diritto in trasformazione. Questioni di filosofia giuridica (pp. 285-339). NAPOLI : Editoriale Scientifica.
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