In un recente lavoro sulla grafica digitale, mi capitava di segnalare l’emersione di una scrittura dinamica e fluida, aliena dal rigido dogmatismo del design svizzero-tedesco di stampo modernista (Scuola svizzera o International Typographic Style): una Free Graphics (Russo 2006). E osservavo che la stessa fluidità abbraccia vari ambiti di progetto, scivolando dall’architettura al product design, dal visual al testo, sullo sfondo di una Modernità liquida, non più solida come un tempo, ma ormai “liquefatta” fin nei suoi stessi meccanismi di funzionamento (Bauman 2002). Vale la pena aggiungere qualche altra notazione. Infatti nella terza fase della rivoluzione industriale, quella “post-industriale” in cui viviamo, sembra che non vi siano pedane inamovibili, e neppure appigli sicuri; bisogna adeguarsi velocemente ai processi di cambiamento – più mutevoli del fiume di Eraclito – e cogliere come tutto ciò sia collegato alla tecnologia digitale. Alla riduzione geometrica dell’"estetica meccanica" (una delle fondamenta su cui si basava la “modernità solida” del Movimento moderno), segue un’estetica fluida, che corrisponde ai processi post-fordisti e post-industriali del digitale: decisamente agili.

RUSSO D (2006). Schizzofluido. Onduulazioni del design. AGALMA, 113-119.

Schizzofluido. Onduulazioni del design

RUSSO, Dario
2006-01-01

Abstract

In un recente lavoro sulla grafica digitale, mi capitava di segnalare l’emersione di una scrittura dinamica e fluida, aliena dal rigido dogmatismo del design svizzero-tedesco di stampo modernista (Scuola svizzera o International Typographic Style): una Free Graphics (Russo 2006). E osservavo che la stessa fluidità abbraccia vari ambiti di progetto, scivolando dall’architettura al product design, dal visual al testo, sullo sfondo di una Modernità liquida, non più solida come un tempo, ma ormai “liquefatta” fin nei suoi stessi meccanismi di funzionamento (Bauman 2002). Vale la pena aggiungere qualche altra notazione. Infatti nella terza fase della rivoluzione industriale, quella “post-industriale” in cui viviamo, sembra che non vi siano pedane inamovibili, e neppure appigli sicuri; bisogna adeguarsi velocemente ai processi di cambiamento – più mutevoli del fiume di Eraclito – e cogliere come tutto ciò sia collegato alla tecnologia digitale. Alla riduzione geometrica dell’"estetica meccanica" (una delle fondamenta su cui si basava la “modernità solida” del Movimento moderno), segue un’estetica fluida, che corrisponde ai processi post-fordisti e post-industriali del digitale: decisamente agili.
2006
Settore ICAR/13 - Disegno Industriale
RUSSO D (2006). Schizzofluido. Onduulazioni del design. AGALMA, 113-119.
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