Il progetto EFIAN per Noto Antica, indagine storica e rappresentazione digitale: un connubio necessario

THE EFIAN PROJECT FOR ANCIENT NOTO, HISTORICAL INQUIRY AND DIGITAL REPRODUCTION: WHEN MUTUAL NEEDS COME TOGETHER-The "Experimental Fruition Ingenious Ancient Noto" (EFIAN) Project, cofinanced by the Italian Ministry of Education, University and Research as part of the funds allocated to the promotion of start-ups, is the latest initiative launched to study, safeguard and promote the archaeological site of Ancient Noto which was destroyed and abandoned after the earthquake of 1693 which devastated south-eastern Sicily. The aim of the EFIAN Project, started in 2014 and completed in October 2016, was to consolidate the potential of ancient Noto to draw visitors within the framework of cultural tourism, through a multimedia experience that can be enjoyed both at the museum in Noto, which hosts the collections, and directly on site through the possibility to make the reality of the places interact with the digital reconstructions of their state as they are believed they were before 11 January 1693 with adequate technological media. The historiographical investigations and the processing of the digital models were carried out by the research team of the Department of Architecture of the University of Palermo which already boasts a consolidated experience of collaboration in the fields of the history of architecture and design.

Il progetto “Experimental Fruition Ingenious Ancient Noto” (E.F.I.A.N) cofinanziato dal M.I.U.R nell’ambito di fondi dedicati all’incentivazione delle start up, costituisce l’ultima iniziativa, in ordine di tempo, rivolta allo studio, alla salvaguardia e alla valorizzazione del sito archeologico di Noto Antica, città distrutta e poi abbandonata in seguito al terremoto del 1693 che devastò la Sicilia sud-orientale. Lo scopo del progetto EFIAN, avviato nel 2014 e concluso nell’ ottobre 2016, è stato quello di incrementare le potenzialità attrattive della antica Noto, nell’ambito del turismo culturale, attraverso i supporti multimediali, fruibili sia nella sede museale di Noto, destinata alla custodia dei reperti, sia direttamente in situ attraverso la possibilità di far interagire, con gli adeguati supporti tecnologici, la realtà dei luoghi con le ricostruzioni digitali del presunto stato originario prima del 11 gennaio 1693. Le indagini storiografiche e l’elaborazione dei modelli digitali sono state demandate al gruppo di ricerca del Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo, forte già di una consolidata esperienza di collaborazione tra le discipline della storia dell’architettura e del disegno.