Un labirinto del tardo Quattrocento nel giardino di Giovan Tomaso Moncada

From a manuscript dating around 1550 and a printed essay on royal fests celebrated in Palermo, published in 1703, we know the existence of a labyrinth in the garden of the aristocrat Giovan Tomaso Moncada, built in the seventies or eighties of fifteenth century in the countryside near Palermo. It is the set of a rich banquet offered to the Viceroy Ferdinando de Acuña. According to the author of the manuscript, Gian Giacomo Adria, the reference model was the Cretan labyrinth of the Minotaur and it had a quadrangular shape, with eight circuits, surrounded by a wall decorated with broken keys. Even if we don’t have enough elements to identify the sources used by the unknown author of the Sicilian labyrinth, it testifies of a literary knowledge suitable with the cultural profile of the client himself.

Da un manoscritto databile intorno al 1550 e un saggio a stampa sulle feste reali celebrate a Palermo, pubblicato nel 1703, sappiamo dell'esistenza di un labirinto nel giardino dell'aristocratico Giovan Tomaso Moncada, costruito negli anni settanta o negli anni ottanta del XV secolo nella campagna vicino Palermo. Si tratta della scena in cui ebbe luogo un ricco banchetto offerto al Viceré Ferdinando de Acuña. Secondo l'autore del manoscritto, Gian Giacomo Adria, modello di riferimento per il labirinto siciliano era quello cretese del Minotauro e lo stesso aveva forma quadrata, con otto circuiti, circondato da un muro decorato con un motivo a chiavi spezzate. Sebbene non abbiamo elementi sufficienti per identificare le fonti utilizzate dallo sconosciuto autore del labirinto siciliano, esso testimonia di una cultura letteraria in linea con il profilo culturale dello stesso committente.