Il contributo esamina la speciale disciplina del lavoro a termine della p.a., alla luce del contributo interpretativo offerto dalla giurisprudenza nazionale e delle Corti superiori. L’assenza di chiarezza sul regime sanzionatorio scaturente dall’utilizzo abusivo del contratto a tempo determinato nel settore pubblico continua a suscitare contrasti giurisprudenziali e nuove ordinanze di rinvio alla Corte costituzionale e alla CGUE. Queste ultime sono state chiamate ancora una volta a verificare se la previsione di un generico diritto al risarcimento del danno e l’assenza del diritto alla conversione del rapporto (art. 36, comma 5, d.lgs. n. 165/2001), rispondano ai canoni di effettività, dissuasività ed equivalenza fissati dal diritto eurounitario. La questione avrebbe potuto essere definitivamente risolta con una apposita modifica legislativa, ma la recente «riforma Madia» del lavoro pubblico ha mancato l’occasione di prendere posizione sul punto. In attesa delle prossime pronunce della Consulta e della Corte U.E., la materia resta dunque controversa.
Riccobono, A. (2017). LAVORO A TERMINE E REGIME SANZIONATORIO NEL SETTORE PUBBLICO: UN’ANTOLOGIA INFINITA PER UNA «TIGRE DI CARTA»?. ADL. ARGOMENTI DI DIRITTO DEL LAVORO(4-5), 1218-1241.
LAVORO A TERMINE E REGIME SANZIONATORIO NEL SETTORE PUBBLICO: UN’ANTOLOGIA INFINITA PER UNA «TIGRE DI CARTA»?
riccobono a.
2017-01-01
Abstract
Il contributo esamina la speciale disciplina del lavoro a termine della p.a., alla luce del contributo interpretativo offerto dalla giurisprudenza nazionale e delle Corti superiori. L’assenza di chiarezza sul regime sanzionatorio scaturente dall’utilizzo abusivo del contratto a tempo determinato nel settore pubblico continua a suscitare contrasti giurisprudenziali e nuove ordinanze di rinvio alla Corte costituzionale e alla CGUE. Queste ultime sono state chiamate ancora una volta a verificare se la previsione di un generico diritto al risarcimento del danno e l’assenza del diritto alla conversione del rapporto (art. 36, comma 5, d.lgs. n. 165/2001), rispondano ai canoni di effettività, dissuasività ed equivalenza fissati dal diritto eurounitario. La questione avrebbe potuto essere definitivamente risolta con una apposita modifica legislativa, ma la recente «riforma Madia» del lavoro pubblico ha mancato l’occasione di prendere posizione sul punto. In attesa delle prossime pronunce della Consulta e della Corte U.E., la materia resta dunque controversa.File | Dimensione | Formato | |
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