L’incremento dei flussi immigratori verso l’Europa ha da qualche anno riportato alla ribalta il tema dell’analfabetismo. Molte realtà (tra queste, alcune universitarie) impegnate nella didattica dell’italiano a stranieri sono chiamate a raccogliere la sfida posta dalla presenza di apprendenti adulti analfabeti (in lingua madre) o bassamente scolarizzati. L’alfabetizzazione di apprendenti scarsamente scolarizzati costituisce un nuovo campo d’intervento didattico, che ha alle spalle un orizzonte teorico piuttosto consistente (cfr. LESLLA). La ricerca acquisizionale suggerisce non solo che le abilità orali e di scrittura si condizionano vicendevolmente (per esempio, le capacità astrattive connesse alla scrittura favorirebbero l’analisi delle categorie della lingua), ma pure che le competenze di scrittura e testuali acquisite in L1 sono facilmente trasferibili in un’altra lingua. La presenza di queste competenze in L1 agevolerebbe il processo di acquisizione della L2, che appare invece rallentato (e, forse, destinato a fossilizzarsi a livelli bassi di competenza) qualora esse manchino (Minuz 2005; Minuz et al. 2014). Questioni di natura cognitiva (e/o di natura educativa, connesse al tipo di formazione ricevuta in L1) legano, dunque, competenze di scrittura e acquisizione linguistica. Si pone, dunque, la domanda “come apprendono gli analfabeti?”. È stata, ad esempio, ipotizzata una relazione implicazionale tra memoria di lavoro (che funzionerebbe diversamente secondo il grado di alfabetizzazione), analisi fonemica delle parole, riconoscimento dei confini di parola (e della parola come entità autonoma) (Tarone-Bigelow 2005; Juffs-Rodríguez 2007). Sulla scorta di queste ipotesi, l’intervento proposto esplorerà in via sperimentale la possibilità di tracciare specificità (quantitative e qualitative) nel processo di acquisizione delle categorie morfologiche di nome e verbo nell’italiano L2 di apprendenti analfabeti, rispetto al generale progredire delle varietà di apprendimento (cfr. Giacalone Ramat 2003). L’indagine si avvarrà di: 1) un corpus di italiano L2 costituito dalle registrazioni e trascrizioni del parlato di soggetti scarsamente scolarizzati; 2) interviste somministrate a un nuovo campione di apprendenti adulti (semi)analfabeti; 3) interviste a un gruppo di controllo costituito da apprendenti alfabetizzati. In tutti i casi, per ciascun soggetto, saranno considerate fasi diverse del percorso di acquisizione per monitorarne progressioni e specificità. L’indagine è concepita come premessa per la costruzione di interventi didattici mirati, che valutino le difficoltà degli apprendenti analfabeti nel percepire e decodificare le unità linguistiche e la loro morfologia.

Mocciaro, E. (2016). L’acquisizione delle categorie morfologiche in apprendenti adulti analfabeti o bassamente scolarizzati: un’indagine sperimentale.. ??????? it.cilea.surplus.oa.citation.tipologie.CitationProceedings.prensentedAt ??????? SILFI Congresso della Società Internazionale di Linguistica e Filologia italiana, Madrid.

L’acquisizione delle categorie morfologiche in apprendenti adulti analfabeti o bassamente scolarizzati: un’indagine sperimentale.

Mocciaro, Egle
2016-01-01

Abstract

L’incremento dei flussi immigratori verso l’Europa ha da qualche anno riportato alla ribalta il tema dell’analfabetismo. Molte realtà (tra queste, alcune universitarie) impegnate nella didattica dell’italiano a stranieri sono chiamate a raccogliere la sfida posta dalla presenza di apprendenti adulti analfabeti (in lingua madre) o bassamente scolarizzati. L’alfabetizzazione di apprendenti scarsamente scolarizzati costituisce un nuovo campo d’intervento didattico, che ha alle spalle un orizzonte teorico piuttosto consistente (cfr. LESLLA). La ricerca acquisizionale suggerisce non solo che le abilità orali e di scrittura si condizionano vicendevolmente (per esempio, le capacità astrattive connesse alla scrittura favorirebbero l’analisi delle categorie della lingua), ma pure che le competenze di scrittura e testuali acquisite in L1 sono facilmente trasferibili in un’altra lingua. La presenza di queste competenze in L1 agevolerebbe il processo di acquisizione della L2, che appare invece rallentato (e, forse, destinato a fossilizzarsi a livelli bassi di competenza) qualora esse manchino (Minuz 2005; Minuz et al. 2014). Questioni di natura cognitiva (e/o di natura educativa, connesse al tipo di formazione ricevuta in L1) legano, dunque, competenze di scrittura e acquisizione linguistica. Si pone, dunque, la domanda “come apprendono gli analfabeti?”. È stata, ad esempio, ipotizzata una relazione implicazionale tra memoria di lavoro (che funzionerebbe diversamente secondo il grado di alfabetizzazione), analisi fonemica delle parole, riconoscimento dei confini di parola (e della parola come entità autonoma) (Tarone-Bigelow 2005; Juffs-Rodríguez 2007). Sulla scorta di queste ipotesi, l’intervento proposto esplorerà in via sperimentale la possibilità di tracciare specificità (quantitative e qualitative) nel processo di acquisizione delle categorie morfologiche di nome e verbo nell’italiano L2 di apprendenti analfabeti, rispetto al generale progredire delle varietà di apprendimento (cfr. Giacalone Ramat 2003). L’indagine si avvarrà di: 1) un corpus di italiano L2 costituito dalle registrazioni e trascrizioni del parlato di soggetti scarsamente scolarizzati; 2) interviste somministrate a un nuovo campione di apprendenti adulti (semi)analfabeti; 3) interviste a un gruppo di controllo costituito da apprendenti alfabetizzati. In tutti i casi, per ciascun soggetto, saranno considerate fasi diverse del percorso di acquisizione per monitorarne progressioni e specificità. L’indagine è concepita come premessa per la costruzione di interventi didattici mirati, che valutino le difficoltà degli apprendenti analfabeti nel percepire e decodificare le unità linguistiche e la loro morfologia.
SILFI Congresso della Società Internazionale di Linguistica e Filologia italiana
Madrid
4-6 aprile 2016
14
2016
Mocciaro, E. (2016). L’acquisizione delle categorie morfologiche in apprendenti adulti analfabeti o bassamente scolarizzati: un’indagine sperimentale.. ??????? it.cilea.surplus.oa.citation.tipologie.CitationProceedings.prensentedAt ??????? SILFI Congresso della Società Internazionale di Linguistica e Filologia italiana, Madrid.
Proceedings (atti dei congressi)
Mocciaro, E.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10447/248199
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