Una statua recentemente ricomposta nell'Antiquarium di Solunto, ad un esame dettagliato, risulta essere un assemblaggio di parti pertinenti in origine ad almeno due statue improntate al cd. tipo della Kore di Prassitele, una delle quali pare avere inoltre subito la sostituzione del ritratto originario con una nuova effigie femminile. Lo studio iconografico-stilistico consente di riconoscere nel ritratto attualmente preservato, in piccola parte, sulla fronte Agrippina Maggiore e nel frammento posteriore un'effigie ugualmente di età neroniana. Si profilano perciò diverse ipotesi di ricostruzione del gruppo originario, che doveva con ogni probabilità comprendere anche l'imperatore, e una coppia di statue rappresentanti rispettivamente la madre e una delle sue mogli. Un altro dato del tutto nuovo di interesse è la creazione del pastiche attuale attribuibile a età tardoimperiale, e l'individuazione del contesto di rinvenimento ancora più tardo in cui esso confluì, insieme ad altri frammenti scultorei, a seguito della destrutturazione dell'area centrale civica, per un riuso eterodosso. Ciò apre nuove prospettive sulle fasi più tarde, a oggi pressoché sconosciute, del sito di Solunto.
Portale, E. (2017). Agrippina a Solunto: due o più effigi di Auguste?. In Fragmenta Mediterranea. Contatti, tradizioni e innovazioni in Grecia, Magna Grecia, Etruria e Roma. Studi in onore di Christoph Reusser (pp. 33-58). Firenze : All’Insegna del Giglio.
Agrippina a Solunto: due o più effigi di Auguste?
Portale, Elisa Chiara
2017-01-01
Abstract
Una statua recentemente ricomposta nell'Antiquarium di Solunto, ad un esame dettagliato, risulta essere un assemblaggio di parti pertinenti in origine ad almeno due statue improntate al cd. tipo della Kore di Prassitele, una delle quali pare avere inoltre subito la sostituzione del ritratto originario con una nuova effigie femminile. Lo studio iconografico-stilistico consente di riconoscere nel ritratto attualmente preservato, in piccola parte, sulla fronte Agrippina Maggiore e nel frammento posteriore un'effigie ugualmente di età neroniana. Si profilano perciò diverse ipotesi di ricostruzione del gruppo originario, che doveva con ogni probabilità comprendere anche l'imperatore, e una coppia di statue rappresentanti rispettivamente la madre e una delle sue mogli. Un altro dato del tutto nuovo di interesse è la creazione del pastiche attuale attribuibile a età tardoimperiale, e l'individuazione del contesto di rinvenimento ancora più tardo in cui esso confluì, insieme ad altri frammenti scultorei, a seguito della destrutturazione dell'area centrale civica, per un riuso eterodosso. Ciò apre nuove prospettive sulle fasi più tarde, a oggi pressoché sconosciute, del sito di Solunto.File | Dimensione | Formato | |
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