La complessità dei cronotopi artistici, ossia quel labirintico intersecarsi di piani spaziali e temporali che Bachtin ci suggerisce, è una costante della narrativa malerbiana. Gli scenari geografici che fanno da sfondo alla quasi totalità dei romanzi di invenzione di Malerba, pur presentati come reali, tendono però a scomporsi in luoghi immaginari, per il tramite di una «paradossale relazione tra materialità e immaginazione» . Ma nei testi di viaggio (Cina Cina , Il viaggiatore sedentario, Città e dintorni) l’attenzione sembra più rivolta a una oggettività documentaristica che si distacca dal relativismo conoscitivo dell’autore, pur coincidendo, «perché non sempre la linea più breve fra due punti è la retta» , in un costante zig-zagare fatto di continue digressioni e deviazioni concrete e assai poco immaginarie. Il viaggiatore sedentario in particolar modo, la cui sedentarietà è da intendersi, come ci suggerisce Malerba, nella mutazione del concetto stesso di viaggio che «non è più un percorso ma una partenza e un arrivo» , può anche essere letto come un tentativo di ritorno all’ordine.
Inzerillo, G. (2017). A zig-zag fuori dal labirinto. Luigi Malerba viaggiatore sedentario.. In Sgavicchia S, Tortora M (a cura di), Geografie della modernità letteraria. Atti del XVII Convegno internazionale della MOD (pp. 425-430). Pisa : ETS.
A zig-zag fuori dal labirinto. Luigi Malerba viaggiatore sedentario.
INZERILLO, Giovanni
2017-01-01
Abstract
La complessità dei cronotopi artistici, ossia quel labirintico intersecarsi di piani spaziali e temporali che Bachtin ci suggerisce, è una costante della narrativa malerbiana. Gli scenari geografici che fanno da sfondo alla quasi totalità dei romanzi di invenzione di Malerba, pur presentati come reali, tendono però a scomporsi in luoghi immaginari, per il tramite di una «paradossale relazione tra materialità e immaginazione» . Ma nei testi di viaggio (Cina Cina , Il viaggiatore sedentario, Città e dintorni) l’attenzione sembra più rivolta a una oggettività documentaristica che si distacca dal relativismo conoscitivo dell’autore, pur coincidendo, «perché non sempre la linea più breve fra due punti è la retta» , in un costante zig-zagare fatto di continue digressioni e deviazioni concrete e assai poco immaginarie. Il viaggiatore sedentario in particolar modo, la cui sedentarietà è da intendersi, come ci suggerisce Malerba, nella mutazione del concetto stesso di viaggio che «non è più un percorso ma una partenza e un arrivo» , può anche essere letto come un tentativo di ritorno all’ordine.File | Dimensione | Formato | |
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