Il saggio studia i rapporti di comunicazione informale tra parti in conflitto armato sia in casi di guerre interstatali sia in casi di guerre civili. Nei primi, gli avversari si mostrano talvolta disponibili a ricordarsi di essere figli della stessa patria e a riconoscersi concretamente e visivamente come amici e parenti, con conseguenziale esitazione ad uccidersi reciprocamente, nel momento della battaglia. Nei secondi, vincoli privati particolari come quello di ospitalità contratto prima dell’entrata in guerra, e la vicinanza fisica che mette a contatto diretto i soldati degli opposti avamposti e li rende uomini concreti e simili tra loro piuttosto che astratti “nemici” risultano più volte fattori determinanti nella costruzione della pace. In tutti i tipi di conflitto, infine, è possibile osservare il ruolo che, anche senza l’accompagnamento di parole, giocano i gesti distensivi: essi, effettivamente, riescono spesso a costruire la fiducia necessaria per avviare un processo di pace.
Cozzo, A. (2017). Dialogare tra nemici. In A. Camerotto, A. Fucecchi, G. Ieranò (a cura di), UOMINI CONTRO. Tra l’Iliade e la Grande Guerra (pp. 95-106). Milano : Mimesis.
Dialogare tra nemici
COZZO, Andrea
2017-01-01
Abstract
Il saggio studia i rapporti di comunicazione informale tra parti in conflitto armato sia in casi di guerre interstatali sia in casi di guerre civili. Nei primi, gli avversari si mostrano talvolta disponibili a ricordarsi di essere figli della stessa patria e a riconoscersi concretamente e visivamente come amici e parenti, con conseguenziale esitazione ad uccidersi reciprocamente, nel momento della battaglia. Nei secondi, vincoli privati particolari come quello di ospitalità contratto prima dell’entrata in guerra, e la vicinanza fisica che mette a contatto diretto i soldati degli opposti avamposti e li rende uomini concreti e simili tra loro piuttosto che astratti “nemici” risultano più volte fattori determinanti nella costruzione della pace. In tutti i tipi di conflitto, infine, è possibile osservare il ruolo che, anche senza l’accompagnamento di parole, giocano i gesti distensivi: essi, effettivamente, riescono spesso a costruire la fiducia necessaria per avviare un processo di pace.File | Dimensione | Formato | |
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