L'esperienza di una trasformazione urbana e la costruzione di nuovi spazi pubblici nella città di Favara che possiede un centro storico di qualità soffocato da una città profondamente disordinata, caratterizzata da una immagine di abusivismo diffuso, in cui le regole della pianificazione, sia pure esistenti e vigenti, sono difficili da interpretare e apparentemente impossibili da attuare. Un’orografia interessante, colline e incisioni che condizionano il paesaggio urbano, dove il costruito sembra non curarsi di quote e dislivelli. Sul piano i segni della natura (i valloni) e dell’uomo (le strade, la ferrovia dismessa). Un luogo dove i segni della storia nelle sue diverse espressioni, come sempre in Sicilia, abbondano. La città storica che si struttura attorno al Castello ha qualità: coesistono un’edilizia minuta e importanti palazzi nobiliari che testimoniano la ricchezza del territorio, che, dal tardo settecento e per tutto l’ottocento vide sorgere una ricca borghesia. Dallo sfruttamento dello zolfo delle vicine miniere, Favara, come altri comuni del bacino Agrigentino, trasse lustro e ricchezza. Favara, è un luogo di eccessi e contrasti. Una città che nell’ultima deca- de deve provvedere a puntellare le sue zone più fragili e al tempo stesso è capace di visioni e processi di riqualificazione come sono state le esperienze di Ortus e di Farm.
Leone, M. (2016). Ortus: uno strumento per la città e per il paesaggio urbano di Favara. In R. Prescia, F. Trapani (a cura di), Rigenerazione urbana, innovazione sociale e cultura del progetto (pp. 223-232). Milano : Franco Angeli.
Ortus: uno strumento per la città e per il paesaggio urbano di Favara
LEONE, Manfredi
2016-01-01
Abstract
L'esperienza di una trasformazione urbana e la costruzione di nuovi spazi pubblici nella città di Favara che possiede un centro storico di qualità soffocato da una città profondamente disordinata, caratterizzata da una immagine di abusivismo diffuso, in cui le regole della pianificazione, sia pure esistenti e vigenti, sono difficili da interpretare e apparentemente impossibili da attuare. Un’orografia interessante, colline e incisioni che condizionano il paesaggio urbano, dove il costruito sembra non curarsi di quote e dislivelli. Sul piano i segni della natura (i valloni) e dell’uomo (le strade, la ferrovia dismessa). Un luogo dove i segni della storia nelle sue diverse espressioni, come sempre in Sicilia, abbondano. La città storica che si struttura attorno al Castello ha qualità: coesistono un’edilizia minuta e importanti palazzi nobiliari che testimoniano la ricchezza del territorio, che, dal tardo settecento e per tutto l’ottocento vide sorgere una ricca borghesia. Dallo sfruttamento dello zolfo delle vicine miniere, Favara, come altri comuni del bacino Agrigentino, trasse lustro e ricchezza. Favara, è un luogo di eccessi e contrasti. Una città che nell’ultima deca- de deve provvedere a puntellare le sue zone più fragili e al tempo stesso è capace di visioni e processi di riqualificazione come sono state le esperienze di Ortus e di Farm.File | Dimensione | Formato | |
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