Gli sviluppi di -LL- latino nei dialetti siciliani sono generalmente riconducibili allo svolgimento retroflesso in -dd-. La situazione si presenta, invece, meno stabilizzata relativamente agli esiti di BĔLLU(M), nelle valenze morfologiche di aggettivo e di avverbio, dal momento che le sue realizzazioni si declinano in maniera non sempre prevedibile. Tale oscillazione si manifesta anche nell’aggettivo/avverbio in condizione non univerbata. Si registra, infatti, una forte variabilità della pronunzia, non necessariamente connessa a fenomeni di scarsa competenza dialettale. A tal fine, onde individuare una possibile regola o distribuzioni comprensibili dal punto di vista morfologico e diacronico, sono stati individuati tre corpora di studio. Da quanto emerso, ci sembra di potere proporre che le due forme, quella dialettale – prevalentemente usata con valore aggettivale – e il concorrente letterario – prevalentemente usato con valore avverbiale e predicativo –, siano entrate in conflitto estendendo i propri usi in alcuni centri a svantaggio dell’altra forma.
Castiglione, M. (2016). Allotropia e usi morfosintattici: bbellu e bbeddu in Sicilia,. In M.C. Luisa Amenta (a cura di), La linguistica in campo. Scritti per Mari D’Agostino (pp. 74-89). Novi Ligure : Edizioni dell'Orso.
Allotropia e usi morfosintattici: bbellu e bbeddu in Sicilia,
CASTIGLIONE, Marina Calogera
2016-01-01
Abstract
Gli sviluppi di -LL- latino nei dialetti siciliani sono generalmente riconducibili allo svolgimento retroflesso in -dd-. La situazione si presenta, invece, meno stabilizzata relativamente agli esiti di BĔLLU(M), nelle valenze morfologiche di aggettivo e di avverbio, dal momento che le sue realizzazioni si declinano in maniera non sempre prevedibile. Tale oscillazione si manifesta anche nell’aggettivo/avverbio in condizione non univerbata. Si registra, infatti, una forte variabilità della pronunzia, non necessariamente connessa a fenomeni di scarsa competenza dialettale. A tal fine, onde individuare una possibile regola o distribuzioni comprensibili dal punto di vista morfologico e diacronico, sono stati individuati tre corpora di studio. Da quanto emerso, ci sembra di potere proporre che le due forme, quella dialettale – prevalentemente usata con valore aggettivale – e il concorrente letterario – prevalentemente usato con valore avverbiale e predicativo –, siano entrate in conflitto estendendo i propri usi in alcuni centri a svantaggio dell’altra forma.File | Dimensione | Formato | |
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