Viaggio nella foresta segreta è il terzo film dedicato da Sony Picture Animation al rilancio della celebre serie di personaggi animati disegnati da Peyo. Già Umberto Eco in un simpatico articolo uscito su Alfabeta ne descriveva i contorni, sottolineando la complessità semiotica della neolingua puffa, gli aspetti egualitari del loro vivere insieme (tutti i puffi sono uguali e maschi), la forma di governo gerontocratica (tutto il potere va all’anziano Grande Puffo), l’enigma della loro riproduzione (come si diventa puffo?), il carattere di utopia politica misticheggiante del loro modello di società (una comune sessantottina) che assume le sembianze di un’età dell’oro tanto bucolica quanto fiabesca. Ci vorrà una trentina d’anni da quell’articolo, perché il filosofo francese Antoine Buéno, nel suo famoso Libro nero dei puffi, possa ribaltare il punto di vista di Eco, riconoscendo nei medesimi tratti individuati dal semiologo (e in altri ancora) il segno di una mira totalitaria, più o meno consapevolmente ispirata al modello comunista e nazista. Si potrebbe obiettare che, nella metafora politica dei Puffi, sia gioco facile rintracciare alcuni elementi archetipici generali da cui anche comunismo e nazismo hanno sicuramente pescato. Si tratta di una retorica comunitarista più ampia e radicata dei totalitarismi novecenteschi, che trova il suo senso nella dialettica con l’ipotesi alternativa, fondata sull’individuo e sull’anonimato.

Mangiapane, F. (2017). I Puffi nella foresta segreta. DOPPIOZERO, 1-3.

I Puffi nella foresta segreta

MANGIAPANE, Francesco
2017-01-01

Abstract

Viaggio nella foresta segreta è il terzo film dedicato da Sony Picture Animation al rilancio della celebre serie di personaggi animati disegnati da Peyo. Già Umberto Eco in un simpatico articolo uscito su Alfabeta ne descriveva i contorni, sottolineando la complessità semiotica della neolingua puffa, gli aspetti egualitari del loro vivere insieme (tutti i puffi sono uguali e maschi), la forma di governo gerontocratica (tutto il potere va all’anziano Grande Puffo), l’enigma della loro riproduzione (come si diventa puffo?), il carattere di utopia politica misticheggiante del loro modello di società (una comune sessantottina) che assume le sembianze di un’età dell’oro tanto bucolica quanto fiabesca. Ci vorrà una trentina d’anni da quell’articolo, perché il filosofo francese Antoine Buéno, nel suo famoso Libro nero dei puffi, possa ribaltare il punto di vista di Eco, riconoscendo nei medesimi tratti individuati dal semiologo (e in altri ancora) il segno di una mira totalitaria, più o meno consapevolmente ispirata al modello comunista e nazista. Si potrebbe obiettare che, nella metafora politica dei Puffi, sia gioco facile rintracciare alcuni elementi archetipici generali da cui anche comunismo e nazismo hanno sicuramente pescato. Si tratta di una retorica comunitarista più ampia e radicata dei totalitarismi novecenteschi, che trova il suo senso nella dialettica con l’ipotesi alternativa, fondata sull’individuo e sull’anonimato.
2017
Mangiapane, F. (2017). I Puffi nella foresta segreta. DOPPIOZERO, 1-3.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
puffi_foresta_segreta.pdf

accesso aperto

Descrizione: Articolo principale
Dimensione 90.82 kB
Formato Adobe PDF
90.82 kB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10447/226122
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact