Attraverso l’analisi del cursus semantico, indispensabile ad uno studio diacronico della ‘parole’, del lessema sostantivale fortuna, tale termine rivela una struttura semantica articolata intorno alle coordinate positive di ‘favore’ divino e di destino umano, inteso come ‘dono’ da dispensare ai mortali, ovvero ‘ricompensa’ attribuita dagli dei agli uomini meritevoli, attraverso il rapporto di causa-effetto sotteso al binomio fortuna-virtus. In età neroniana se nel corpus tragico senecano fortuna con valenza negativa raggiunge l’apice, in Seneca prosatore presenta notevoli connotazioni polisemiche. Nel de beneficiis in particolare si verifica una massiccia presenza di occorrenze di fortuna sia nella valenza di ‘sorte’, ‘condizione’, sia con l’accezione positiva di ‘sorte prospera’ o negativa di ‘sorte avversa’; referente costante implicito o esplicito rimane beneficium che viene a sostituire virtus di cui si costituisce comunque parte integrante. L’analisi dei binomi fortuna-sapientia, fortuna-voluntas, fortuna-memoria, fortuna-deus, illumina di volta in volta l’accezione del lessema sostantivale a seconda della sua contestualizzazione in un andirivieni interdisciplinare nella dimensione antropologica, filosofica, religiosa, filologica.

Averna, D. (2009). Fortuna nel de beneficiis di Seneca. In G. Picone (a cura di), Benefattori e beneficati. La relazione asimmetrica nel 'de beneficiis' di Seneca (pp. 9-24). PALERMO : Palumbo.

Fortuna nel de beneficiis di Seneca

AVERNA, Daniela
2009-01-01

Abstract

Attraverso l’analisi del cursus semantico, indispensabile ad uno studio diacronico della ‘parole’, del lessema sostantivale fortuna, tale termine rivela una struttura semantica articolata intorno alle coordinate positive di ‘favore’ divino e di destino umano, inteso come ‘dono’ da dispensare ai mortali, ovvero ‘ricompensa’ attribuita dagli dei agli uomini meritevoli, attraverso il rapporto di causa-effetto sotteso al binomio fortuna-virtus. In età neroniana se nel corpus tragico senecano fortuna con valenza negativa raggiunge l’apice, in Seneca prosatore presenta notevoli connotazioni polisemiche. Nel de beneficiis in particolare si verifica una massiccia presenza di occorrenze di fortuna sia nella valenza di ‘sorte’, ‘condizione’, sia con l’accezione positiva di ‘sorte prospera’ o negativa di ‘sorte avversa’; referente costante implicito o esplicito rimane beneficium che viene a sostituire virtus di cui si costituisce comunque parte integrante. L’analisi dei binomi fortuna-sapientia, fortuna-voluntas, fortuna-memoria, fortuna-deus, illumina di volta in volta l’accezione del lessema sostantivale a seconda della sua contestualizzazione in un andirivieni interdisciplinare nella dimensione antropologica, filosofica, religiosa, filologica.
2009
Averna, D. (2009). Fortuna nel de beneficiis di Seneca. In G. Picone (a cura di), Benefattori e beneficati. La relazione asimmetrica nel 'de beneficiis' di Seneca (pp. 9-24). PALERMO : Palumbo.
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