Affrontare il tema dell’affidabilità, prendendo spunto dall’esperienza industriale che per prima la considera requisito essenziale della progettazione, significa entrare in una categoria del pensiero scientifico rivolto alla conoscenza di un prodotto e delle parti che lo compongono attraverso un’analisi puntuale sulla probabilità che il componente, sottoposto a sollecitazioni ben definite, assolva la sua funzione per il periodo di tempo previsto. Quale sarà la definizione di affidabilità se applicata ad un particolare tipo di processo, come quello conservativo, che molto si discosta dal processo edilizio e in particolare a quegli interventi conservativi che mirano alla conoscenza, alla conservazione ed alla valorizzazione di un contesto antico? Questo scritto non cerca delle risposte, ma tenta un confronto con i temi dell’affidabilità e della qualità e le loro peculiarità esclusivamente per quanto riguarda gli interventi per la fruizione di un bene culturale, quale un sito archeologico, e per ricercare un metodo che possa fornire garanzie per una valutazione, definita “affidabile”, delle fasi che costituiscono il processo di conservazione-valorizzazione. L’affidabilità è definibile come un fondamento che annulla le insicurezze degli esiti; è il risultato positivo che dura nel tempo; è il mantenimento della materia, della funzione e del valore di ogni unità operativa coinvolta di fruizione di un bene culturale al rispetto di determinati criteri, soddisfatti a loro volta da una serie di parametri espressi attraverso requisiti misurabili per mezzo di indicatori specifici, individuati per ogni settore che il progetto coinvolge. Questi indicatori e l’equilibrio fra compatibilità e sostenibilità saranno a fondamento di una progettazione che tende a potenziare a pieno tutti i valori tangibili e intangibili di cui un bene è portatore. La progettazione per la fruizione di un bene culturale, confrontandosi con il superamento delle barriere architettoniche, non può escludere l’accesso alle utenze più deboli neanche per il principio della salvaguardia o per l’impatto ambientale che le strutture provvisionali potrebbero creare. Pertanto, è importante asserire e chiarire come la fruizione sia un uso e faccia parte integrante del processo conservativo, anzi ne è l’obiettivo ultimo, ed è necessario considerarla un indispensabile livello di progettazione e parte integrante del processo, riconoscibile nella definizione di progetto di fruizione. In quanto tale, esso andrà definito e individuato oltre nei termini legislativi anche nei vari aspetti che lo specificano, attraverso l’individuazione dei requisiti che definiscono la fruizione e degli indicatori che ne permetteranno una sua valutazione a garanzia dell’affidabilità del progetto.
DE GIOVANNI, G. (2005). Per una fruizione di qualità: requisiti, parametri ed indicatori. In A.SPOSITO E AA. VV. (a cura di), COPRIRE L'ANTICO (pp. 99-113). PALERMO : FLACCOVIO EDITORE.
Per una fruizione di qualità: requisiti, parametri ed indicatori
DE GIOVANNI, Giuseppe
2005-01-01
Abstract
Affrontare il tema dell’affidabilità, prendendo spunto dall’esperienza industriale che per prima la considera requisito essenziale della progettazione, significa entrare in una categoria del pensiero scientifico rivolto alla conoscenza di un prodotto e delle parti che lo compongono attraverso un’analisi puntuale sulla probabilità che il componente, sottoposto a sollecitazioni ben definite, assolva la sua funzione per il periodo di tempo previsto. Quale sarà la definizione di affidabilità se applicata ad un particolare tipo di processo, come quello conservativo, che molto si discosta dal processo edilizio e in particolare a quegli interventi conservativi che mirano alla conoscenza, alla conservazione ed alla valorizzazione di un contesto antico? Questo scritto non cerca delle risposte, ma tenta un confronto con i temi dell’affidabilità e della qualità e le loro peculiarità esclusivamente per quanto riguarda gli interventi per la fruizione di un bene culturale, quale un sito archeologico, e per ricercare un metodo che possa fornire garanzie per una valutazione, definita “affidabile”, delle fasi che costituiscono il processo di conservazione-valorizzazione. L’affidabilità è definibile come un fondamento che annulla le insicurezze degli esiti; è il risultato positivo che dura nel tempo; è il mantenimento della materia, della funzione e del valore di ogni unità operativa coinvolta di fruizione di un bene culturale al rispetto di determinati criteri, soddisfatti a loro volta da una serie di parametri espressi attraverso requisiti misurabili per mezzo di indicatori specifici, individuati per ogni settore che il progetto coinvolge. Questi indicatori e l’equilibrio fra compatibilità e sostenibilità saranno a fondamento di una progettazione che tende a potenziare a pieno tutti i valori tangibili e intangibili di cui un bene è portatore. La progettazione per la fruizione di un bene culturale, confrontandosi con il superamento delle barriere architettoniche, non può escludere l’accesso alle utenze più deboli neanche per il principio della salvaguardia o per l’impatto ambientale che le strutture provvisionali potrebbero creare. Pertanto, è importante asserire e chiarire come la fruizione sia un uso e faccia parte integrante del processo conservativo, anzi ne è l’obiettivo ultimo, ed è necessario considerarla un indispensabile livello di progettazione e parte integrante del processo, riconoscibile nella definizione di progetto di fruizione. In quanto tale, esso andrà definito e individuato oltre nei termini legislativi anche nei vari aspetti che lo specificano, attraverso l’individuazione dei requisiti che definiscono la fruizione e degli indicatori che ne permetteranno una sua valutazione a garanzia dell’affidabilità del progetto.File | Dimensione | Formato | |
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