L'articolo indaga rapporto tra architettura e archeologia attraverso una specifica occasione progettuale coordinata da Pasquale Culotta: il Concorso internazionale di progettazione per il restauro del Tempio – Duomo di Pozzuoli (2004). Un'esperienza che risulta paradigmatica per comprendere il rapporto inestricabile tra progettazione architettonica, archeologia e restauro. Il concorso del Tempio-Duomo, aveva come obiettivo la riconfigurazione della chiesa Cattedrale, dopo che una serie incessante di eventi funesti aveva scomposto e, in buona parte, distrutto la fabbrica. Se il progetto ha costruito una relazione tra il sedime archeologico, la città e la chiesa, alzando il punto di vista e osservando l’esito architettonico del progetto dall’alto si può meglio comprendere il rapporto tra il Duomo e la città. L’aula della Cattedrale, dall’esterno, si presenta, come una grande teca di vetro; un parallelepipedo puro che esalta la complessiva composizione di volumi del Rione Terra. L’architettura trasparente, ritmata da un sistema strutturale in acciaio, svolge una doppia azione: dall’interno e dall’esterno. All’esterno trasforma, ad uno solo sguardo, in “contemporanee” le varie stratificazioni susseguitesi nel corso dei secoli; all’interno rende concretamente compatibile l’impianto liturgico, adeguato secondo le indicazioni del Concilio Vaticano II, ai condizionamenti spaziali esercitati dalle membrature architettoniche del tempio e delle preesistenti chiese. Nel progetto proposto è proprio il concetto di confine, di margine, di limite, per l’appunto, ad essere scosso alle radici. Il volume della chiesa comprende, racchiude, protegge e, al contempo, si apre alla comunità dei fedeli. Tale disponibilità va oltre i possibili ragionamenti sulla differenza tra trasparenza letterale o fenomenica, perché la Cattedrale, nel suo essere ecclesia, supera i suoi stessi limiti fisici divenendo, ad esempio nelle ore serali, una fonte di luce per l’intera Pozzuoli.

Sciascia, A. (2016). Tra architettura e archeologia. Il progetto per il Tempio-Duomo di Pozzuoli. In M. Carta (a cura di), Patrimonio e creatività. Agrigento, la Valle e il Parco (pp. 37-41). Rovereto (TN) : LISt Lab.

Tra architettura e archeologia. Il progetto per il Tempio-Duomo di Pozzuoli

SCIASCIA, Andrea
2016-01-01

Abstract

L'articolo indaga rapporto tra architettura e archeologia attraverso una specifica occasione progettuale coordinata da Pasquale Culotta: il Concorso internazionale di progettazione per il restauro del Tempio – Duomo di Pozzuoli (2004). Un'esperienza che risulta paradigmatica per comprendere il rapporto inestricabile tra progettazione architettonica, archeologia e restauro. Il concorso del Tempio-Duomo, aveva come obiettivo la riconfigurazione della chiesa Cattedrale, dopo che una serie incessante di eventi funesti aveva scomposto e, in buona parte, distrutto la fabbrica. Se il progetto ha costruito una relazione tra il sedime archeologico, la città e la chiesa, alzando il punto di vista e osservando l’esito architettonico del progetto dall’alto si può meglio comprendere il rapporto tra il Duomo e la città. L’aula della Cattedrale, dall’esterno, si presenta, come una grande teca di vetro; un parallelepipedo puro che esalta la complessiva composizione di volumi del Rione Terra. L’architettura trasparente, ritmata da un sistema strutturale in acciaio, svolge una doppia azione: dall’interno e dall’esterno. All’esterno trasforma, ad uno solo sguardo, in “contemporanee” le varie stratificazioni susseguitesi nel corso dei secoli; all’interno rende concretamente compatibile l’impianto liturgico, adeguato secondo le indicazioni del Concilio Vaticano II, ai condizionamenti spaziali esercitati dalle membrature architettoniche del tempio e delle preesistenti chiese. Nel progetto proposto è proprio il concetto di confine, di margine, di limite, per l’appunto, ad essere scosso alle radici. Il volume della chiesa comprende, racchiude, protegge e, al contempo, si apre alla comunità dei fedeli. Tale disponibilità va oltre i possibili ragionamenti sulla differenza tra trasparenza letterale o fenomenica, perché la Cattedrale, nel suo essere ecclesia, supera i suoi stessi limiti fisici divenendo, ad esempio nelle ore serali, una fonte di luce per l’intera Pozzuoli.
2016
Settore ICAR/14 - Composizione Architettonica E Urbana
Sciascia, A. (2016). Tra architettura e archeologia. Il progetto per il Tempio-Duomo di Pozzuoli. In M. Carta (a cura di), Patrimonio e creatività. Agrigento, la Valle e il Parco (pp. 37-41). Rovereto (TN) : LISt Lab.
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