Today the art’s world opens itself to the hybridization of forms and genres. The beauty and creativity, basic categories of the art, according to the Romantic tradition, find now, in daily life, new territories to colonize. In this panorama of "widespread creativity" a phenomenon acquires particular interest: the DesignArt. Through an examination of works converging into the DesignArt, from the art and from the product design, this article aims to focus the specific categories of this hybridization.

Oggi il mondo dell’arte si apre a un’ibridizzazione di forme e generi. La bellezza e la creatività, categorie fondamentali dell’arte secondo la tradizione idealistica e romantica, trovano nella vita quotidiana nuovi territori da colonizzare. In questo panorama di esteticità diffusa un fenomeno acquista particolare interesse: la DesignArt. La DesignArt costituisce un’intersezione tra due ambiti della creatività storicamente volti l’uno a progettare per l’industria oggetti seriali, utili ed esteticamente gradevoli, l’altro a ideare opere uniche e belle, ma senza scopo. Il luogo precipuo della DesignArt è l’ambiente vissuto, dove contemplazione e consumo si intrecciano in un’esperienza sinestetica in cui l’arte può offrire dei servizi ai fruitori. Pertanto la contemplazione disinteressata, tradizionalmente connotativa dell’opera d’arte, viene ora sostituita da un’esperienza a più livelli, una sorta di “consumo contemplativo”, poiché la bellezza si può fruire simultaneamente alla soddisfazione di altri scopi. Attraverso l’esame di opere convergenti in quest’ambito sia dalla sfera dell’arte sia da quello della produzione industriale, questo saggio cercherà di mettere a fuoco le categorie estetiche della DesignArt. Particolare attenzione sarà rivolta al concetto di atmosfera introdotto nel dibattito sull’estetica contemporanea da Gernot Boheme. Il concetto di atmosfera può fornire una chiave di lettura per i nuovi territori dell’estetizzazione quotidiana, in cui il valore di “messa in scena” prevale sul valore d’uso degli oggetti, e di conseguenza può costituire una categoria ermeneutica per questa intersezione creativa tra bellezza e funzionalità.

Di Stefano, E. (2016). DesignArt. Ibridazioni creative tra arte e oggetti d’uso. RIVISTA DI ESTETICA, 61(1), 65-76 [10.4000/estetica.1057].

DesignArt. Ibridazioni creative tra arte e oggetti d’uso

DI STEFANO, Elisabetta
2016-01-01

Abstract

Today the art’s world opens itself to the hybridization of forms and genres. The beauty and creativity, basic categories of the art, according to the Romantic tradition, find now, in daily life, new territories to colonize. In this panorama of "widespread creativity" a phenomenon acquires particular interest: the DesignArt. Through an examination of works converging into the DesignArt, from the art and from the product design, this article aims to focus the specific categories of this hybridization.
2016
Di Stefano, E. (2016). DesignArt. Ibridazioni creative tra arte e oggetti d’uso. RIVISTA DI ESTETICA, 61(1), 65-76 [10.4000/estetica.1057].
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Di Stefano_Designart. Ibridazioni creative tra arte e oggetti quotidiani-Rivista di Estetica n. 1 2016.pdf

Solo gestori archvio

Dimensione 843.58 kB
Formato Adobe PDF
843.58 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10447/181692
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus 1
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? 0
social impact