In questo contributo si intende proporre una prima riflessione circa una pista di ricerca volta a definire i tratti teorici ed empirici di un’estetica sociale della musica. Si mira cioè a rintracciare e ricostruire una fenomenologia dei vissuti musicali a partire non tanto dalla domanda se e come la musica (intesa come significato e come testo) “esprima” o “rappresenti” il reale, quanto piuttosto dall’intento di accertare (attraverso una metodologia di tipo etnografico ed etnometodologico) se e come la musica possa essa stessa produrre la realtà, determinando certe forme e manifestazioni di azione sociale nel quotidiano. Ciò appare particolarmente significativo in un’epoca postmoderna e globalizzata come la nostra nella quale: - la dimensione estetico-affettiva si sta affermando come principio ordinatore/ispiratore/ produttore della vita quotidiana e dell’azione sociale; - istituzioni e organizzazioni interpellano le identità degli attori sociali in termini estetico-affettivi, piuttosto che secondo variabili ideologiche, sociali, economiche, geografiche, ecc., appellandosi a un senso identitario debole.
Cappello, G. (2007). Giovani e musica: verso un'estetica sociale della musica. IN-FORMAZIONE, 2, 17-20.
Giovani e musica: verso un'estetica sociale della musica
CAPPELLO, Gianna Maria
2007-01-01
Abstract
In questo contributo si intende proporre una prima riflessione circa una pista di ricerca volta a definire i tratti teorici ed empirici di un’estetica sociale della musica. Si mira cioè a rintracciare e ricostruire una fenomenologia dei vissuti musicali a partire non tanto dalla domanda se e come la musica (intesa come significato e come testo) “esprima” o “rappresenti” il reale, quanto piuttosto dall’intento di accertare (attraverso una metodologia di tipo etnografico ed etnometodologico) se e come la musica possa essa stessa produrre la realtà, determinando certe forme e manifestazioni di azione sociale nel quotidiano. Ciò appare particolarmente significativo in un’epoca postmoderna e globalizzata come la nostra nella quale: - la dimensione estetico-affettiva si sta affermando come principio ordinatore/ispiratore/ produttore della vita quotidiana e dell’azione sociale; - istituzioni e organizzazioni interpellano le identità degli attori sociali in termini estetico-affettivi, piuttosto che secondo variabili ideologiche, sociali, economiche, geografiche, ecc., appellandosi a un senso identitario debole.File | Dimensione | Formato | |
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