Il primo nucleo della centrale elettrica di Via Alessandro Volta venne realizzato nel 1899 in un’ampia area del molo trapezoidale ceduta in concessione alla Schuckert & C. di Norimberga. Prima dei bombardamenti aerei del 1943 la centrale, nella configurazione di maggiore estensione, era composta dalla palazzina per uffici ed abitazioni costituita da tre elevazioni fuori terra ed un piano semicantinato, coerente e tipologicamente conforme alla funzione che ospitava, e dai locali che connotavano non solo funzionalmente ma anche architettonicamente la specificità dell’impianto: la sala caldaie, distillatori e pompe, la sala macchine ed il locale quadro e accumulatori. Dopo la fine della guerra, la centrale venne ristrutturata e riprese a funzionare fino al 1952, anno in cui fu sostituita dalla nuova centrale elettrica Quattroventi. Da questo momento, come spesso accade per gli edifici fortemente caratterizzati come le architetture industriali, alla perdita della funzione originaria, segnata dalla rimozione delle macchine che caratterizzano il ciclo produttivo, segue lo stravolgimento delle forme: trasferite le apparecchiature per la produzione di energia elettrica in altre centrali di minore importanza, la sala caldaia venne inizialmente trasformata in magazzino ricolmando il piano cantinato, la sala macchine venne adibita a deposito e ad officina di riparazione; solo la palazzina per uffici ed abitazioni mantenne, e conserva ancora oggi, la sua configurazione originaria.

Vinci, C. (2015). Centrale elettrica in via Alessandro Volta. In D. Pirrone, M.A. Spadaro (a cura di), Archeologia Industriale. Palermo (pp. 57-58). Palermo : Kalòs.

Centrale elettrica in via Alessandro Volta

VINCI, Calogero
2015-01-01

Abstract

Il primo nucleo della centrale elettrica di Via Alessandro Volta venne realizzato nel 1899 in un’ampia area del molo trapezoidale ceduta in concessione alla Schuckert & C. di Norimberga. Prima dei bombardamenti aerei del 1943 la centrale, nella configurazione di maggiore estensione, era composta dalla palazzina per uffici ed abitazioni costituita da tre elevazioni fuori terra ed un piano semicantinato, coerente e tipologicamente conforme alla funzione che ospitava, e dai locali che connotavano non solo funzionalmente ma anche architettonicamente la specificità dell’impianto: la sala caldaie, distillatori e pompe, la sala macchine ed il locale quadro e accumulatori. Dopo la fine della guerra, la centrale venne ristrutturata e riprese a funzionare fino al 1952, anno in cui fu sostituita dalla nuova centrale elettrica Quattroventi. Da questo momento, come spesso accade per gli edifici fortemente caratterizzati come le architetture industriali, alla perdita della funzione originaria, segnata dalla rimozione delle macchine che caratterizzano il ciclo produttivo, segue lo stravolgimento delle forme: trasferite le apparecchiature per la produzione di energia elettrica in altre centrali di minore importanza, la sala caldaia venne inizialmente trasformata in magazzino ricolmando il piano cantinato, la sala macchine venne adibita a deposito e ad officina di riparazione; solo la palazzina per uffici ed abitazioni mantenne, e conserva ancora oggi, la sua configurazione originaria.
2015
Settore ICAR/10 - Architettura Tecnica
Vinci, C. (2015). Centrale elettrica in via Alessandro Volta. In D. Pirrone, M.A. Spadaro (a cura di), Archeologia Industriale. Palermo (pp. 57-58). Palermo : Kalòs.
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