Esistono realtà urbane nel territorio del comune di Agrigento accomunate da arretratezza culturale e sociale, assenza di servizi basilari, scarsa qualità architettonica ed infrastrutturale, squilibrio tra spazio pubblico e privato. Tali ambiti, nonostante siano vivaci da un punto di vista commerciale, si possono definire come nonluoghi, con tutte le implicazioni che tale locuzione comporta. Villaggio Mosè rappresenta un caso emblematico. Da un lato il rapporto con l’esterno: il mare, le colline e la vicinanza con la Valle dei Templi, dall’altro quello con l’interno: la strada statale n.115 che costituisce l'asse portante di un ambito caratterizzato da un edificato incontrollato, spesso spontaneo, frutto di errate scelte politiche ed urbanistiche di fine anni ’70. La strada è l’asse lungo il quale si trovano esercizi commerciali e strutture turistico-ricettive, invadendone la sezione con aree pertinenziali private adibite a impropri parcheggi "pubblici" e ad usi promiscui. La totale assenza di arredo urbano, aree verdi attrezzate e altri servizi e attrezzature di pubblica utilità rendono tale ambito invivibile. Il caos regna sovrano, ma il caos è preludio di nomos, così, attraverso l’applicazione della L.R. 10/2005 art. 9 (e succ. mod. e integr.) per la realizzazione di C.C.N. (Centro Commerciale Naturale), è possibile restituire a Villaggio Mosè ciò che da sempre è stato negato: identità formale, vivibilità, sicurezza, qualità urbana, spazi verdi e luoghi di aggregazione. La gestione dei fondi previsti dalla legge può assicurare un linguaggio estetico e il ridisegno dell'ampia sezione stradale, rendendola sicura per diverse tipologie di utenti; la collaborazione con le istituzioni locali può provvedere alla realizzazione, nella sezione stradale, di un Parco Lineare, una green line lungo la quale filari di alberi schermano le facciate degli edifici di dubbia qualità e mitigano gli effetti dell'isola di calore. In questa vision, Green Spaces si intervallano a Social Spaces, aree "realmente" pubbliche comuni destinate a favorire liberi incontri e manifestazioni culturali che contribuiscano a innescare identità ad un luogo che non ne ha mai avuto.

Scavone, V., Gallo Afflitto, G. (2015). Privato versus pubblico. Il progetto per un ambito urbano più vivibile. URBANISTICA INFORMAZIONI, Anno XXXII(263 s.1.), 1-5.

Privato versus pubblico. Il progetto per un ambito urbano più vivibile

SCAVONE, Valeria;
2015-01-01

Abstract

Esistono realtà urbane nel territorio del comune di Agrigento accomunate da arretratezza culturale e sociale, assenza di servizi basilari, scarsa qualità architettonica ed infrastrutturale, squilibrio tra spazio pubblico e privato. Tali ambiti, nonostante siano vivaci da un punto di vista commerciale, si possono definire come nonluoghi, con tutte le implicazioni che tale locuzione comporta. Villaggio Mosè rappresenta un caso emblematico. Da un lato il rapporto con l’esterno: il mare, le colline e la vicinanza con la Valle dei Templi, dall’altro quello con l’interno: la strada statale n.115 che costituisce l'asse portante di un ambito caratterizzato da un edificato incontrollato, spesso spontaneo, frutto di errate scelte politiche ed urbanistiche di fine anni ’70. La strada è l’asse lungo il quale si trovano esercizi commerciali e strutture turistico-ricettive, invadendone la sezione con aree pertinenziali private adibite a impropri parcheggi "pubblici" e ad usi promiscui. La totale assenza di arredo urbano, aree verdi attrezzate e altri servizi e attrezzature di pubblica utilità rendono tale ambito invivibile. Il caos regna sovrano, ma il caos è preludio di nomos, così, attraverso l’applicazione della L.R. 10/2005 art. 9 (e succ. mod. e integr.) per la realizzazione di C.C.N. (Centro Commerciale Naturale), è possibile restituire a Villaggio Mosè ciò che da sempre è stato negato: identità formale, vivibilità, sicurezza, qualità urbana, spazi verdi e luoghi di aggregazione. La gestione dei fondi previsti dalla legge può assicurare un linguaggio estetico e il ridisegno dell'ampia sezione stradale, rendendola sicura per diverse tipologie di utenti; la collaborazione con le istituzioni locali può provvedere alla realizzazione, nella sezione stradale, di un Parco Lineare, una green line lungo la quale filari di alberi schermano le facciate degli edifici di dubbia qualità e mitigano gli effetti dell'isola di calore. In questa vision, Green Spaces si intervallano a Social Spaces, aree "realmente" pubbliche comuni destinate a favorire liberi incontri e manifestazioni culturali che contribuiscano a innescare identità ad un luogo che non ne ha mai avuto.
2015
Settore ICAR/21 - Urbanistica
Scavone, V., Gallo Afflitto, G. (2015). Privato versus pubblico. Il progetto per un ambito urbano più vivibile. URBANISTICA INFORMAZIONI, Anno XXXII(263 s.1.), 1-5.
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