Fino a tempi recenti il teatro, più che il luogo deputato allo spettacolo, era un centro di aggregazione dei ceti sociali: ogni città, piccola o grande che fosse, faceva a gara per realizzare il proprio teatro, spesso con pesanti sacrifici economici. Dei circa 170 teatri censiti in area siciliana tra gli ultimi decenni del XVIII secolo ed i primi del XX, pochi permangono a testimoniare i caratteri originari di teatri “all’italiana”, tra cui la platea fittamente decorata e contornata dalle file di palchetti a struttura lignea, le ardite strutture di copertura, l'area del palcoscenico con i sistemi di movimentazione di scenotecnica. Nello sconfortante panorama di manomissioni e stravolgimenti, di conversioni in cinematografi o altre destinazioni poco compatibili, si ritiene che la valorizzazione debba passare da una conoscenza profonda di questi organismi che, più di altri, sono in grado di testimoniare sia il livello tecnico-scientifico che il carattere e le ambizioni della comunità che li ha prodotti. Cercare nell’osservazione diretta e tra le carte antiche i segni e le informazioni sugli aspetti costruttivi dei teatri siciliani consente di entrare profondamente nella società ottocentesca, di riconoscerne capacità e limiti, di delineare il processo dialettico tra sistemi costruttivi tradizionali e le innovazioni nel campo scientifico, tecnologico e artistico. Lo studio tende appunto a riconoscere ed analizzare gli elementi peculiari delle architetture teatrali maggiori e minori, ipotizzandone la valorizzazione per un recupero che renda compatibili le permanenze storiche con le esigenze attuali di comfort e sicurezza.
Fatta, G., Lo Sardo, P. (2015). I teatri storici siciliani. Viaggio a ritroso nell'Ottocento [Altro].
I teatri storici siciliani. Viaggio a ritroso nell'Ottocento
FATTA, Giovanni;LO SARDO, Patrizia
2015-01-01
Abstract
Fino a tempi recenti il teatro, più che il luogo deputato allo spettacolo, era un centro di aggregazione dei ceti sociali: ogni città, piccola o grande che fosse, faceva a gara per realizzare il proprio teatro, spesso con pesanti sacrifici economici. Dei circa 170 teatri censiti in area siciliana tra gli ultimi decenni del XVIII secolo ed i primi del XX, pochi permangono a testimoniare i caratteri originari di teatri “all’italiana”, tra cui la platea fittamente decorata e contornata dalle file di palchetti a struttura lignea, le ardite strutture di copertura, l'area del palcoscenico con i sistemi di movimentazione di scenotecnica. Nello sconfortante panorama di manomissioni e stravolgimenti, di conversioni in cinematografi o altre destinazioni poco compatibili, si ritiene che la valorizzazione debba passare da una conoscenza profonda di questi organismi che, più di altri, sono in grado di testimoniare sia il livello tecnico-scientifico che il carattere e le ambizioni della comunità che li ha prodotti. Cercare nell’osservazione diretta e tra le carte antiche i segni e le informazioni sugli aspetti costruttivi dei teatri siciliani consente di entrare profondamente nella società ottocentesca, di riconoscerne capacità e limiti, di delineare il processo dialettico tra sistemi costruttivi tradizionali e le innovazioni nel campo scientifico, tecnologico e artistico. Lo studio tende appunto a riconoscere ed analizzare gli elementi peculiari delle architetture teatrali maggiori e minori, ipotizzandone la valorizzazione per un recupero che renda compatibili le permanenze storiche con le esigenze attuali di comfort e sicurezza.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
IMG_3854 2 1.pdf
accesso aperto
Dimensione
17.37 kB
Formato
Adobe PDF
|
17.37 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.